Gara per baby inventori, ecco chi ha vinto
“Eureka! Funziona!” è l’iniziativa di Federmeccanica e Confindustria
FIRENZE. “Mira e Lancia” ma anche “La Gru Costruttrice dell’Armonia”: il primo è il gioco creato dai bambini della classe 3° B della scuola primaria Don Milani dell’Istituto comprensivo Piero della Francesca di Firenze; il secondo l’ha realizzato la classe 5° della scuola primaria La Massa dell’Istituto comprensivo di Rignano Incisa Valdarno. L’uno e l’altro hanno vinto la gara di “Eureka! Funziona!”, progetto promosso da Federmeccanica e sul territorio di Firenze da Confindustria Toscana Centro e Costa. Protagonisti gli alunni delle scuole primarie che cercano di ideare, progettare e costruire un giocattolo, a partire da un kit di materiali che è stato fornito loro, a cominciare da calamite, dischetti di metallo, asticelle di legno, da mettere insieme grazie a tutta l’inventiva della loro giovanissima età. Tema: il magnetismo.
Quattro le scuole primarie dell’area metropolitana fiorentina che si sono cimentate nella gara: Scuola Primaria “Don Milani” dell’Istituto comprensivo Piero della Francesca di Firenze; Scuola Primaria La Massa dell’Istituto comprensivo Rignano Incisa Valdarno; Istituto comprensivo Compagni Carducci di Firenze.
Per inventiva, capacità di realizzazione e fantasia – spiegano dal quartier generale degli organizzatori – hanno vinto tutti i giochi realizzati dai piccoli inventori, ma due sono stati i premiati, con grandi uova di cioccolata e, con il contributo della casa editrice Mandragola, con libri sulla storia della città di Firenze.
La classe quinta vincitrice, inoltre, è stata invitata a partecipare alla gara nazionale di “Eureka! Funziona!” edizione 2025 che si terrà a maggio, proprio a Firenze.
Vale la pena di ricordare che il progetto è alla sua tredicesima edizione e, come sottolineano i promotori, si propone di «coltivare il desiderio di costruire e creare dei bambini, fornendo loro l’opportunità di applicare conoscenze acquisite, sviluppare competenze di lavoro di gruppo, ma anche di conoscere mestieri (ingegneria, ad esempio) tradizionalmente lontani dalle loro fantasia».
Le classi che hanno scelto di partecipare al progetto – viene messo in evidenza – sono state divise in gruppi (ciascun gruppo doveva prevedere uguale numero di bambini) e all’interno di ciascun gruppo ogni bambino doveva avere un ruolo stabilito (disegnatore tecnico, estensore del diario di bordo, costruttore, disegnatore artistico e pubblicitario). I bambini, a loro disposizione avevano un kit di materiale da costruzione e il gruppo doveva accordarsi su quale giocattolo costruire e poi realizzarlo. Le uniche due regole da rispettare erano: che il giocattolo fosse mobile almeno in alcune delle sue parti (aprire, saltare, ruotare, alzare) e che le idee non fossero proposte dagli insegnanti, ma nate dal lavoro di gruppo dei bambini.
Per realizzare il giocattolo i bambini avevano a disposizione almeno 20 ore (nell’arco di 6/8 settimane) e dovevano tenere un “diario di bordo” in cui annotare tutti i passaggi di costruzione. Ogni giocattolo ammesso alla finale fiorentina aveva passato le selezioni interne: prima quelle di classe e poi quelle di scuola, dove gli stessi bambini hanno votato il lavoro che poteva partecipare alla sfida finale fra le scuole fiorentine.