«Con l’Uruguay si aprono nuove prospettive d’affari per Livorno»
Il console Fancellu: l’arrivo del “Capitan Miranda” e l’accordo Ue-Mercosur
LIVORNO. Una volta c’era la politica delle cannoniere: visite di navi armate fino ai denti nei porti dei paesi ai quali i volevano proporre (imporre) trattati commerciali e politici. Oggi, più pacificamente, sono le navi scuola storiche, splendidi monumenti del passato, a svolgere i compiti di amicizia e di rapporti anche culturali. È in questa chiave che dal 4 al 7 giugno s’incontrano nel porto di Livorno, fianco a fianco sul molo Capitaneria, il nostro “Vespucci” reduce dal giro del mondo e il tre alberi uruguaiano “Capitan Miranda”, veliero anch’esso storico che serve da scuola di navigazione agli allievi di quella marina (qui il link all’ articolo con cui la Gazzetta Marittima ha annunciato l’iniziativa). Per l’incontro e per la sua portata anche economica, ne abbiamo parlato con il console dell’Uruguay a Livorno Silvio Fancellu.

Silvio Fancellu, console dell’Uriguay a Livorno
Sarà certo un bello spettacolo, vedere le due navi a vela fianco a fianco. Aperta anche il “Miranda” alle visite?
«Certamente, come già in altre occasioni, quando la nave è arrivata a Livorno, punto di raccordo obbligato tra le due marine militari. Ma a fianco degli aspetti spettacolari, la visita ha un suo valore economico, commerciale e culturale perché c’è un fitto programma di incontri sulle ricadute livornesi dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur: un accordo che in tempi di preoccupanti prove di forza su dazi e contro-dazi, assume per Livorno e per l’Italia valori del tutto innovativi».
In chiave concreta?
«L’Uruguay è un piccolo paese del Sud America ad alto tenore di vita, con una notevole componente di discendenti italiani. È tra i maggiori esportatori di legname e pasta di cellulosa: prodotti che arrivano in particolare proprio a Livorno, per rifornire le cartiere del centro e nord Italia. Ma ci sono notevoli potenzialità anche nei prodotti alimentari: l’Uruguay esporta carne bovina di prima qualità, oltre a ortofrutticoli molto richiesti in Europa. Da parte mia, insieme all’ambasciata di Montevideo a Roma, sto lavorando perché la visita del “Capitan Miranda” diventi anche l’occasione di nuovi accordi di libero scambio che potenzino il lavoro del porto, facendone un vero e proprio “hub” di traffici con il Sud America. L’Ice, l’Istituto per il commercio estero, ha presentato di recente un ponderoso studio proprio sulla valutazione dell’accordo Ue-Mercosur e sulle sue potenzialità aperte dalla firma tra Bruxelles e Montevideo di inizio dell’anno».
Quali sono state le reazioni del mondo livornese all’annuncio di questi incontri con il “Miranda” e le autorità uruguaiane?
«È stato ben compreso, a cominciare dal prefetto, dal sindaco e dagli imprenditori portuali, che si apre una importante possibilità di incrementare traffici e lavoro. Non dimentichiamo che l’Uruguay ha una delle più importanti flotte fluviali del Sud America, che raccoglie e distribuisce merci anche per Argentina, Paraguay e Bolivia. Un mondo con radici italiane profonde, che guarda dunque all’Italia anche con affettuoso rispetto. Ci sono infine potenzialità per le nostre imprese, a cominciare da quelle ad alto livello tecnologico: un esempio sono gli elicotteri Agusta e i loro apparati Leonardo, realizzati anche a Livorno, che l’Uruguay ha recentemente acquistato».
A.F.