“Truck Village” all’interporto, il nastro lo tagliano due camion
Sosta sicura a 8 minuti dal porto di Livorno: 200 posti a servizio degli autotrasportatori
GUASTICCE (Livorno). Fosse dimostrabile che una schizzata di pioggia è segno di buon auspicio e indizio di fortuna, il consiglio d’amministrazione dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci (Itav) potrebbe mettere in cantiere fin da ora il raddoppio dell’infrastruttura appena inaugurata. Il “Vespucci Truck Village” – un “villaggio” a misura di camionista – è stato inaugurato con il taglio del nastro come ogni opera pubblica che si rispetti: solo che a farlo non è stata la forbice di qualche autorità bensì proprio, i protagonisti di questa nuova realtà nella piana di Guasticce: due camion, un Daf e uno Scania, l’uno di fronte all’altro, che mettendo entrambi la marcia indietro hanno strappato il nastro in un tripudio di sirene da tir.

Due camion, un Daf e uno Scania, tagliano il nastro: così è stato inaugurato il “Vespucci Truck Village” all’interporto di Guasticce
Ben venga l’inaugurazione con brindisi e pasticcini, ma quel “bisonte” con i personaggi dei fumetti o la motrice coloratissima non sono i primi mezzi pesanti che varcano il cancello. Anzi, sono giorni che i camion hanno cominciato a prender confidenza con la struttura. Oggi, lunedì 14 aprile, sotto un mezzo acquazzone il nastro tricolore. La piena operatività, con l’apertura anche alle soste brevi, è prevista per il 5 maggio, come annunciato dall’amministratore delegato della società interportuale Raffaello Cioni (ben orgoglioso, insieme alla “squadra” del consiglio d’amministrazione dell’Interporto, composta dalla presidente Monica Bellandi, dal vice Angelo Roma e dai consiglieri Nicola Nista e Francesca Scali).
In effetti, a esultare per questa novità forse sono proprio camion e camionisti: l’interporto livornese offre uno spazio per la sosta sicura, senza avere il costante patema d’animo di veder sparire nel nulla il carico e/o il mezzo. Duecento posti su un’area di 32mila metri quadri recintati (e sorvegliati dagli “occhi elettronici” di una settantina di telecamere): accessibile praticamente in direttissima dalla superstrada Fi-Pi-Li, uscita Interporto est, 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Con un polo relax che ha il wifi gratis, ma anche tutto un contorno di servizi utili, che si tratti di motel, bar e ristorante o anche di servizi igienici e docce così come di lavanderia, di officina meccanica e di distributore di carburante.
Non è tutto. La posizione geografica è azzeccata: a otto minuti dalle banchine del porto di Livorno (e a un quarto d’ora dall’aeroporto internazionale di Pisa). Quanto basta per immaginare che, per via informatica (una app?), possa esser possibile sincronizzare il flusso degli accessi in porto, da un lato, e il via dal “truck village”, dall’altro. Utile doppiamente: ai camionisti, che finalmente non saranno costretti a stare accampati in qualche modo poco prima degli ingressi ai varchi portuali; a tutti gli altri utenti della strada, che non dovrebbero più fare i conti con ingombranti presenze (e con conducenti stressati dalle difficoltà di riposare).

Il centro all’interno del “villaggio per camionisti”.

Monica Bellandi, presidente dell’interporto di Guasticce, e (a sinistra) Luciano Guerrieri, prima presidente e poi commissario straordinario dell’Authority che governa i porti di Livorno e Piombino: è l’istituzione portuale l’azionista principale dell’interporto
Per capire di cosa stiamo parlando: come segnalato in un precedente articolo che la Gazzetta Marittima ha dedicato al “Vespucci Truck Village”, soltanto relativamente alle “autostrade del mare” il porto di Livorno vede ogni anno transitare in entrata e in uscita 65-485mila mezzi pesanti spediti o arrivati via traghetto. Aggiungiamo i camion che si occupano di tutte le altre tipologie di merci, a cominciare dai contenitori: è facile intuire che il porto di Livorno genera un traffico che vale almeno 2mila veicoli pesanti ogni benedetto giorno (qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima in cui è stato presentato in anteprima il “Vespucci Truck Village”)
A pensarci bene viene da chiedersi: come mai non ci ho fatto mente locale prima? come mai non ce l’ha fatta nessuno? E non solo a Livorno ma anche altrove: mancano in Europa ben 100mila parcheggi notturni dove lasciare il camion al sicuro (e dei 300mila esistenti, solo 7mila sono custoditi o sorvegliati). Di più: nel nostro Paese si stima che entro il 2030 sarebbe necessario realizzare altri 40mila stalli per poter avere spazi che assicurino a camion e camionisti standard perlomeno minimi di servizi. C’è un aspetto che lo attesta forse meglio di ogni altra cosa: quest’area di sosta sicura all’interporto livornese di Guasticce è un caso unico da Ventimiglia fino a Roma.
È Monica Bellandi, presidente di Itav (Interporto Toscano Amerigo Vespucci), a mettere l’accento su un doppio elemento. L’uno: il “Vespucci Truck Village” nasce all’interno del nostro interporto, «rafforzandone l’offerta di servizi», tanto più rilevante è la posizione geografica, così strategica per i flussi logistici del Centro Italia. L’altro: «Abbiamo voluto mostrare attenzione a una idea di lavoro fatto con dignità e sicurezza, dunque prima ancora che semplice area di sosta, questo “villaggio” è un nuovo modello di infrastruttura che vuol mostrarsi attento anche al benessere di chi ogni giorno garantisce la mobilità delle merci».
L’amministratore delegato Raffaello Cioni raccoglie il testimone e prosegue sulla stessa linea: «Pensare le aree di sosta come aree confortevoli e di qualità significa contribuire a rendere più sostenibile e sicuro il lavoro degli autotrasportatori ed efficiente il trasporto delle merci».
Mauro Zucchelli
DALL’ARCHIVIO: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima intitolato “Una iniezione di fiducia (e anche di capitali)”

Raffaello Cioni, amministratore delegato della società interportuale, apre la cerimonia di inaugurazione.