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LOGISTICA PIU' "UMANA"

Interporto, è nato un “villaggio” a misura di camionista

Spazio per 200 mezzi con sosta sorvegliata (e tanti servizi per il personale viaggiante)

GUASTICCE (Livorno). Quante volte li abbiamo visti parcheggiati chissà come sul viadotto che porta dritto dentro il porto di Livorno, giusto fuori dall’ingresso della Darsena Toscana: là dove non c’è posto per loro, là dove non dovrebbero stare e sono costretti ad arrangiarsi a stare. Sono i camion (e i camionisti): rappresentano all’83% la modalità standard con cui si muovono le merci che arrivano nei nostri supermercati e sulle nostre tavole eppure li consideriamo impacci. Sono indispensabili e dunque ci devono essere, ma sono anche qualcosa che lì no, non dovrebbe stare.

Per dare risposta a questo problema – che riguarda Livorno ma non solo Livorno – è stato realizzato il “truck village”, una sorta di “villaggio” a servizio dei camion e dei camionisti. Dove? All’interporto di Guasticce, nella piana appena a nord di Livorno e a pochissimi chilometri dal suo porto (qui il link a un articolo della Gazzetta Marittima dedicato a questo nuovo servizio)

 

Questo è il Qr-code da inquadrare con la app del telefonino e ottenere una vasta gamma di informazioni

Lunedì 14 si inaugura il maxi-parcheggio sorvegliato che può contare su accessi controllati, una recinzione anti-intrusione e una settantina di telecamere. È all’interno dell’area interportuale in mano alla società Itav (Interporto Toscano Amerigo Vespucci), controllata dal capitale pubblico con l’Autorità di Sistema Portuale di Livorno-Piombino come azionista di riferimento con una quota del 30% ma in tandem con la Regione Toscana e una serie di enti locali, a cominciare da quelli livornesi: Raffaello Cioni ne è l’amministratore delegato, Monica Bellandi la presidente e Angelo Roma il vice (con Francesca Scali e Nicola Nista consiglieri).

La nuova struttura presentata al conclave della logistica

L’inaugurazione riguarda il “villaggio dei camion”, che in realtà è operativo già da giorni. Come spiega Bellandi, la nuova infrastruttura è stata presentata alla comunità degli operatori del settore in occasione del Letexpo, appuntamento fondamentale per tutto il mondo della logistica: «Il nostro “truck village” offre una risposta utile e risolve molti problemi con cui ogni giorno l’autotrasporto deve misurarsi» (qui il link al sito specifico del nuovo “villaggio per camionisti” creato all’interporto di Guasticce).

Monica Bellandi, presidente dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci (Itav)

In concreto, questo vuol dire che l’interporto livornese offre la possibilità di disporre di motel, bar, ristorante e pesa certificata ma anche servizi igienici, docce, lavanderia e pure officina meccanica e  distributore di carburante, oltre all’area relax e al wi-fi gratis. Cioè un arcipelago di servizi pensati a misura dell’esercito di autotrasportatori che fanno la spola da e per le banchine del porto di Livorno: se pensiamo che, anche solo guardando ai semirimorchi e ai camion inviati via mare (ro-ro), dai terminal labronici delle “autostrade del mare” passano 465-485mila mezzi pesanti ogni anno, con maggio e ottobre spesso da record, cioè al di sopra dei 45mila veicoli. Fatti due conti, parliamo di più di 1.600 camion come minimo tutti i santi giorni, compresi Natale, Pasqua e Primo Maggio. Probabilmente invece si supera quota 2mila ogni 24 ore: alle cifre di cui sopra vanno aggiunte le migliaia di veicoli che movimentano container o i rimorchi con i rotoli di cellulosa o anche merci con imballaggio speciale. Come dire: una infinità di mezzi.

A 8 minuti dal porto e a 15 dall’aeroporto

Il “truck village” è l’uovo di Colombo: non ha senso che i camion e i loro conducenti si accalchino a bordo strada in maniera scombiccherata e precaria, forse perfino pericolosa per sé e per gli altri. Basta prevedere uno spazio a otto minuti dal varco portuale d’ingresso alla Darsena 1 (e a una quindicina dall’aeroporto di Pisa), e lì offrire una struttura che consenta di trascorrere il tempo di attesa: su distanze così brevi non ci vuol molto a sincronizzare gli accessi in porto con le partenze dall’interporto.

Oltretutto il “village” è in linea con i significativi standard di sicurezza secondo quanto previsto dalle direttive indicate nell’euro-progetto “Pass4core”, finanziato dal “Cef-Transport”, un programma che mira a dar vita a una rete – tanto nazionale che, su più vasta scala, europea – in grado di offrire soste sicure e controllate a chi lavora nella prima linea del settore trasporti. Lo dice un dossier di Bruxelles: in tutta l’Unione europea c’è carenza di parcheggi notturni per camion, ne mancano «almeno 100mila». E anche le 300mila aree di sosta esistenti, non sono granché in grado di garantire tranquillità, se pensiamo che a malapena una su 40 offre custodia e/o sorveglianza. Il resto? Arrangiarsi com’è possibile, anche se questo significa restare in luoghi scarsamente sicuri, vulnerabili di fronte ad attacchi di ladri e delinquenti.

Da quanto riferiscono la analisi condotte dalla società interportuale livornese, l’Italia non se la cava meglio di altri: solo per tener testa agli standard minimi sarebbero indispensabili nel nostro Paese 40mila stalli in più entro il 2030.

Raffaello Cioni, amministratore delegato della società interportuale

L’unica realtà del genere fra Ventimiglia e Roma

Del resto, l’Unione Europea avrebbe messo giù la regola-base per cui lungo i corridoi Ten-T, cioè i gradi assi di trasporto a livello continentale, va garantita al personale viaggiante dell’autotrasporto quantomeno un’area di sosta sicura ogni 100 chilometri. È così? Mica tanto. «In realtà – afferma Cioni – la nostra mi risulta essere l’unica struttura di questo tipo fra Ventimiglia e Roma». Dunque, servirà senz’altro chi lavora con il porto di Livorno ma non è escluso che possa intercettare le richieste pure di un vasto intorno di appartenenti alla galassia dell’autotrasporto che quotidianamente percorre il Paese, ovviamente soprattutto lungo la direttrice tirrenica nord-sud e viceversa.

Al tirar delle somme, questa nuova realizzazione – aggiunge Cioni – è costata circa cinque milioni di euro: «Non è stato semplice fronteggiare l’impennata dei costi che, nel post-Covid, ha complicato la vita di quasi tutti gli appalti pubblici, ma siamo rimasti determinati sull’obiettivo e ce l’abbiamo fatta».

Come dicono dal quartier generale della società interportuale, al “Vespucci Truck Village” c’è spazio per duecento mezzi pesanti all’interno di una struttura di 32mila metri quadri dal funzionamento snello, a misura di chi viaggia quotidianamente con il proprio camion e «ha bisogno di un’area sicura attrezzata per la sicurezza del mezzo e delle merci godendo di una sosta di qualità». Qualità per il personale viaggiante, che non deve più accamparsi alla meno peggio; qualità anche per la merce, che è in un luogo sicuro così al sicuro è la sosta tranquilla degli autotrasportatori.

Il “truck village” dell’interporto di Guasticce in una immagine dall’alto

L’accento sulla sicurezza non è casuale: in cima alle preoccupazioni di ciascun conducente c’è l’esigenza della sicurezza durante il viaggio sì, ma anche nel corso delle soste perché il rischio di essere derubati del mezzo non è poi così raro, idem per la merce. Dunque, la garanzia di rimanere all’interno di un perimetro sorvegliato e a accesso controllato toglie dalla mente un bel carico di ansie.

Il funzionamento: istruzioni per l’uso

Come funziona? In modo semplice: si prende il biglietto all’ingresso, si lascia il camion negli stalli previsti e si usufruisce della sosta per il tempo che si desidera (magari attendendo il proprio turno in porto così da muoversi solo al momento opportuno), si paga alla cassa che accetta soltanto carta di credito e bancomat, si hanno 15 minuti di tempo per uscire.

La struttura non chiude mai: l’accesso è dallo svincolo Interporto Ovest della Fi-Pi-Li, è in funzione sette giorni su sette per 24 ore al giorno. Come detto, all’entrata è indispensabile ritirare il biglietto come in qualsiasi parcheggio (il biglietto è personale e non può essere trasferito ad altri). I primi 30 minuti di sosta sono gratis, poi si paga. Le regole d’uso sono lineari: velocità massima ridotta a 10 chilometri orari, almeno 9 metri di distanza di sicurezza rispetto al camion che precede, niente soste fuori dagli spazi previsti. Il parcheggio dei rimorchi è ammesso solo per chi si abbona (la mail da contattare è truckvillage@interportotoscano.com (fra i contatti d’emergenza è indicato anche il numero 388 4763639).

Una doppia colonna di mezzi pesanti in coda su una autostrada

È Monica Bellandi a fare la somma di tutti gli addendi per dire cosa c’è dietro l’idea del “truck village”: «C’è l’idea che le aree di sosta sicura non solo un optional: sono semmai il volto reale e concreto di una logistica più umana e più sostenibile. E, se vogliamo, proprio per questo crediamo possa risultare pure più competitiva. Attribuire valore al lavoro dei conducenti dei camion equivale a investire in un mondo che abbia meno incidenti sull’asfalto e meno stress alla guida: e, proprio per questo, magari risulti pure più efficiente e più attrattivo».

 

L’appuntamento col taglio del nastro

Come detto, l’appuntamento per l’inaugurazione è lunedì 14 aprile alle 11 alla sala convegni dell’interporto. Dopo i saluti di Monica Bellandi, presidente dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci (Itav), interverranno: Luciano Guerrieri (prima presidente e ora commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale), i sindaci Sara Paoli e Luca Salvetti, l’una di Collesalvetti e l’altro di Livorno, Sandra Scarpellini (presidente della Provincia di Livorno), Raffaello Cioni (amministratore delegato della società interportuale). Le conclusioni sono affidate al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Seguirà il taglio del nastro e la visita guidata all’area.

Camionista al volante del suo mezzo

 

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Pubblicato il
12 Aprile 2025
Ultima modifica
14 Aprile 2025 - ora: 22:59
di MAURO ZUCCHELLI

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