Trasportounito: ben venga se Salvini cambia ministero
Governo inerte sui problemi dell'autotrasporto
ROMA. Trasportounito auspica che si concretizzi il rimpasto che, “ipotizzato nel congresso della Lega”, dovrebbe portare il ministro Matteo Salvini dal dicastero delle infrastrutture a quello dell’interno. Ma il leader dell’organizzazione dell’autotrasporto, Maurizio Longo, tiene a sottolineare che “non siamo interessati agli equilibri politici e men che mai agli equilibri all’interno dei partiti, nel caso specifico, il Carroccio”. Longo mette al primo posto, nell’elenco delle priorità, “il futuro, ma specialmente il presente di una categoria, quella dell’autotrasporto, che nel silenzio assordante del ministro di riferimento, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, sta viaggiando a velocità sempre più sostenute verso il punto di non ritorno”. A suo giudizio, si rischia il collasso: “tanto sul versante della sicurezza stradale (con un incremento record degli incidenti in cui sono coinvolti Tir) quanto sull’economia del Paese”.
Dunque, di fronte all’ipotesi di turnover alla guida del ministero dei trasporti, “appare oggi del tutto inutile riportare i Tir a Roma, come previsto per il prossimo 14 aprile, sotto alle finestre del ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.
Per Trasportounito solo “un’azione di protesta che chiami in causa direttamente la presidente del Consiglio e il governo nella sua interezza abbia un senso logico”. A Palazzo Chigi viene ricordato che “l’80% delle merci prodotte o necessarie per il nostro Paese, viaggia su gomma, e che il rischio derivante dai dazi americani, se posto in confronto con un possibile blocco della mobilità delle merci, potrebbe risultare ridicolmente basso”. Per Longo risulta “eufemisticamente incomprensibile” il fatto che “il governo per mesi abbia delegato a chi non se ne è occupato il settore maggiormente strategico per il Paese”.