Psa, record di container ma utili in calo
Per la prima volta superati i 100milioni di teu
SINGAPORE. Psa International Pte Ltd – che nel nostro Paese opera come Psa Italy a Genova (Sech e Genova Prà) e a Venezia (Vecon) – ha visto nei dodici mesi dello scorso anno i propri ricavi crescere di quasi nove punti percentuali (8,9%), in virtù dell’incremento del volume delle operazioni portuali e dei volumi di export via mare e via aerea nella catena logistica. Ma al tirar delle somme del 2024 l’elemento simbolico più rilevante è un altro: grazie all’aumento del 5,6% dei traffici, Psa ha superato la soglia dei cento milioni di teu movimentati (100,2 milioni). Di questi, 40,9 milioni di teu sono relativi a Psa Singapore mentre i terminal Psa al di fuori di Singapore hanno totalizzato 59,2 milioni di teu. Con una crescita quasi identica: 5,5% per Psa Singapore, 5,7% gli altri.
Meno sorridente è l’andamento dell’utile netto dell’anno: è calato del 25,2% in raffronto al 2023 – questa la spiegazione ufficiale del colosso asiatico – «a causa di un utile operativo inferiore del 3,7% dovuto all’aumento dei costi operativi e all’impatto dell’inflazione, e di una svalutazione non monetaria delle attività immateriali, resa necessaria dall’indebolimento delle prospettive economiche rispetto al valore contabile». Peraltro, dal quartier generale singaporeano si tiene a rimarcare quanto il bilancio resti «solido»: a tal riguardo si segnala che il rapporto debito lordo/patrimonio netto è «di 0,51 volte alla chiusura del 2024».
«Il 2024 è stato un anno di ripresa misurata»: così lo giudica Peter Voser, numero uno del gruppo Psa International. Lo ripete puntando il dito contro «la confluenza di tensioni geopolitiche e commerciali, conflitti in corso, tassi di interesse volatili, pressioni fiscali e inflazionistiche e cambiamenti climatici estremi che hanno esacerbato le interruzioni della catena logistica di fornitura, con un impatto sui mercati e sulle imprese chiave». Da questo se ne ricava che per Psa è necessario «portare avanti – afferma – la nostra strategia di investimenti in infrastrutture, innovazione e partnership per aumentare la nostra resilienza e le nostre capacità come operatore portuale leader a livello mondiale e fornitore di soluzioni per la catena di approvvigionamento».
Sottolineato il record di container movimentati, una cifra mai raggiunta nella storia di Psa, il presidente Voser ribadisce che gli orizzonti saranno determinati «dagli sviluppi geopolitici, dai rapidi progressi tecnologici e dall’urgenza dell’azione per il clima». Cosa ci vuole? A giudizio di Voser occorre che il gruppo abbracci «una mentalità trasformativa per co-creare catene di approvvigionamento globali più interconnesse e sostenibili».
Ong Kim Pong, amministratore delegato del gruppo, mette l’accento sull’«eccezionale capacità di recupero» che Psa ha dimostrato «in un contesto di incertezza dell’economia globale» fra «la volatilità geopolitica, l’evoluzione delle politiche commerciali e i rapidi progressi tecnologici che hanno ridisegnato le attività». Occhi puntati sulla «nostra strategia “Node to Network” (N2N): ha compiuto progressi significativi nel migliorare le prestazioni dei terminali, trasformando i nodi isolati in reti coordinate e garantendo la nodi isolati in reti coordinate e garantire la continuità dei flussi commerciali globali in un panorama in rapida evoluzione».