Quali sono i vini bestseller: le sorprese (anche in Toscana)
Il report di Circana: le classifiche (inaspettate) del consumo in ciascuna regione
VERONA. Torna sotto i riflettori per via di una possibile mitragliata di dazi record da parte dell’amministrazione Trump, ma il vino è anche un prodotto che caratterizza in modo straordinario l’agroalimentare made in Italy e a Verona con il “Vinitaly” in agenda fra pochi giorni, dal 6 al 9 aprile, mette in vetrina anche gli studi sulle tendenze e le prospettive di sviluppo.
«Sul podio dei vini più consumati in Toscana troviamo il Prosecco, che resta il vino più acquistato nel nostro Paese, con quasi 50 milioni di litri venduti e una crescita del 4,7%, seguito dai locali Chianti, il secondo vino più venduto nel nostro Paese con oltre 16 milioni di litri acquistati nel 2024, e Rosso Toscano, che si aggiudica il terzo posto nella classifica regionale». Seguono: Sangiovese quarto e Montepulciano quinto.
È quanto emerge dall’anteprima dello studio “Circana per Vinitaly” messo in vetrina da Circana Italy, nata dalla costola di un gigante americano nelle ricerche di mercato creato dall’alleanza fra due big del settore come Npd Group e Iri. L’indagine per intero sarà presentata nella tavola rotonda di lunedì 7 aprile dedicata a “innovazione, mercati e opportunità” sul fronte caldo del rapporto del vino con la grande distribuzione organizzata (Gdo).

Le cifre della prima colonna indicano i milioni di litri venduti nel 2024 in supoermercati, ipermercati, discount ecc.; nella terza il valore im milioni di euro; nella seconda e nella quarta colonna la differenza rispetto al 2023 (fonte: Circana per Vinitaly)
Di fronte agli ultimi anni così complicati per il mercato del vino in ipermercati e supermercati, cosa c’è da aspettarsi? Virgilio Romano, “business insight director” di Circana, vede il bicchiere mezzo pieno: «Il 2024 ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria». Romano segnala che le scelte degli acquirenti hanno puntato «verso un minor acquisto e verso marchi e tipologie con un prezzo più basso» in modo da cercare di salvaguardare il proprio budget di spesa. «Eppure – aggiunge – segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare: sarà necessario sfruttare questo attuale equilibrio, anche se ancora precario, per fare le scelte intelligenti e lungimiranti e trovare le strategie più efficaci per contrastare una situazione inalterata dal punto di vista dell’offerta e in calo dal punto di vista della domanda, avendo come faro il consumatore».
In effetti, secondo Circana il settore chiude il 2024 con un meno 1,3% sull’anno precedente per quanto riguarda i litri venduti, unica eccezione lo spumante, ma «in parte compensato da un più 2,2% in termini di valore economico». In positivo la performance dei vini in bottiglia a denominazione d’origine (più 0,7%) ma riguarda i rosati il dato di crescita più significativo. Quanto al costo medio per il vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro al litro, in aumento medio del 2% sull’anno precedente («decisamente più contenuto rispetto al dato 2023, che aveva registrato aumenti superiori al 6%»).
«A Vinitaly crediamo che la promozione della cultura del prodotto verso tutti i canali commerciali sia la modalità più corretta per aumentare la conoscenza, e così le vendite. Per questo, ogni anno, nell’ambito del salone, dedichiamo un momento di riflessione specifico sul rapporto che il vino ha con la grande distribuzione organizzata nel mercato domestico»: queste le parole di Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere.

La classifica di Circana per Vinitaly relativa alle tipologie di vini e spumanti per crescita in litri venduti nel formato da 75 cl, con fatturati oltre i 2 milioni di euro e oltre un milione di litri venduti
La classifica dei più venduti regione per regione
Questa è la mappa dei cinque vini più venduti, secondo il report di Circana Liquid Data, in ipermercati, supermercati, libero servizio piccolo e discount. È interessante notare la forte regionalizzazione di alcuni consumi (Cannonau in Sardegna, Cerasuolo e Pecorino in Abruzzo, Grechetto e Passerina nelle Marche, Teroldego e Lagrein in Trentino, Ribolla in Friuli, Nero d’Avola in Sicilia, solo per citarne alcuni).
TOSCANA (i primi cinque vini rappresentano il 22,2% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Chianti (Toscana); 3) Rosso Toscano (Toscana); 4) Sangiovese (Regioni Varie); 5) Montepulciano (Abruzzo)
PIEMONTE (i primi cinque vini rappresentano il 24,1% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Barbera (Piemonte, Lombardia); 3) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 4) Montepulciano (Abruzzo); 5) Dolcetto (Piemonte)
VALLE D’AOSTA (i primi cinque vini rappresentano il 23,3% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Barbera (Piemonte, Lombardia); 3) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 4) Montepulciano (Abruzzo); 5) Dolcetto (Piemonte)
LOMBARDIA (i primi cinque vini rappresentano il 23,7% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 3) Montepulciano (Abruzzo); 4) Chianti (Toscana; 5) )Bonarda (Piemonte, Lombardia)
LIGURIA (i primi cinque vini rappresentano il 22,8% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Barbera (Piemonte, Lombardia); 3) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 4) Bonarda (Piemonte, Lombardia); 5) Chianti (Toscana)
TRENTINO ALTO ADIGE (i primi cinque vini rappresentano il 26,7% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Merlot (Veneto); 3) Teroldego (Trentino Alto Adige); 4) Lagrein (Trentino Alto Adige); 5) Chardonnay (Internazionale)
FRIULI VENEZIA GIULIA (i primi cinque vini rappresentano il 25,9% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Merlot (Veneto); 3) Cabernet (Internazionale); 4) Ribolla (Friuli Venezia Giulia); 5) Chardonnay (Internazionale)
VENETO (i primi cinque vini rappresentano il 22,0% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 3) Merlot (Veneto); 4) Cabernet (Internazionale); 5) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo)
EMILIA ROMAGNA (i primi cinque vini rappresentano il 32,7% del totale): 1) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 2) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 3) Pignoletto (Emilia Romagna); 4) Sangiovese (Regioni Varie); 5) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo)
LAZIO (i primi cinque vini rappresentano il 19,0% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Montepulciano (Abruzzo); 3) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 4) Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria); 5) Chianti (Toscana)
UMBRIA (i primi cinque vini rappresentano il 22,8% del totale): 1) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 2) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 3) Grechetto (Umbria); 4) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 5) Montepulciano (Abruzzo)
MARCHE (i primi cinque vini rappresentano il 26,8% del totale): 1) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 2) Passerina (Marche); 3) Verdicchio (Marche); 4) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 5) Sangiovese (Regioni Varie)
ABRUZZO (i primi cinque vini rappresentano il 33,4% del totale): 1) Montepulciano (Abruzzo); 2) Cerasuolo (Abruzzo); 3) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 4) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 5) Pecorino (Marche, Abruzzo)
MOLISE (i primi cinque vini rappresentano il 23,3% del totale): 1) Montepulciano (Abruzzo); 2) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 3) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 4) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 5) Cerasuolo (Abruzzo)
PUGLIA (i primi cinque vini rappresentano il 18,1% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 2) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 3) Nero Di Troia (Puglia); 4) Primitivo (Puglia); 5) Lambrusco (Emilia R., Lombardia)
CAMPANIA (i primi cinque vini rappresentano il 16,7% del totale): 1) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); ) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 3) Aglianico (Basilicata, Campania, Puglia); 4) Falanghina (Campania); 5) Montepulciano (Abruzzo)
BASILICATA (i primi cinque vini rappresentano il 16,9% del totale): 1) Aglianico (Basilicata); 2) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 3) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 4) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 5) Montepulciano (Abruzzo)
CALABRIA (i primi cinque vini rappresentano il 20,2% del totale): 1) Cirò (Calabria); 2) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 3) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo); 4) Sangiovese (Regioni Varie); 5) Lambrusco (Emilia R., Lombardia)
SARDEGNA (i primi cinque vini rappresentano il 25,3% del totale): 1) Vermentino (Sardegna, Toscana, Liguria); 2) Cannonau (Sardegna); 3) Lambrusco (Emilia R., Lombardia); 4) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 5) Trebbiano (Emilia R., Abruzzo)
SICILIA (i primi cinque vini rappresentano il 20,3% del totale): 1) Nero D’ Avola (Sicilia); 2) Sangiovese (Regioni Varie); 3) Prosecco (Veneto, Friuli Venezia Giulia); 4) Grillo (Sicilia); 5) Syrah (Internazionale)