E ora cambia anche il direttore marittimo della Liguria
A fine aprile in pensione l'ammiraglio ispettore capo Piero Pellizzari
GENOVA. Per la portualità ligure sono tempi di cambiamenti: e non soltanto ai vertici dell’Autorità di Sistema Portuale (Adsp). Il 28 aprile va in pensione il direttore marittimo della Liguria, ammiraglio ispettore capo Piero Pellizzari. Per la precisione, è rimasto al comando già da due mesi in più, richiamato dal comando generale in attesa della scelta del successore. In pole position per sostituirlo, due alti ufficiali del corpo Capitanerie: da Bari l’ammiraglio ispettore Vincenzo Leoni, da Catania l’ammiraglio Antonio Ranieri, anch’egli in procinto di un salto di grado. La scelta potrebbe avvenire entro questa settimana.

L’ammiraglio ispettore capo Piero Pellizzari, direttore marittimo della Liguria
L’ammiraglio Piero Pellizzari è tra i più validi ed apprezzati ufficiali anche in campo internazionale. Nasce come pilota elicotterista della Marina Militare, con lunghe frequentazioni anche negli Stati Uniti per corsi di aggiornamento e per istruire a sua volta altri piloti italiani. Ha maturato in questo campo la qualifica di “pilot combat ready” e prestato servizio anche sul Garibaldi. Il suo curriculum testimonia dopo l’Accademia Navale di Livorno una laurea magistrale all’università di Trieste in scienze internazionali e diplomatiche, successivamente un master di secondo livello all’università di Perugia su “studi avanzati sulla sicurezza internazionale”. Nel 1991 è passato nel corpo delle Capitanerie con vari comandi periferici prima di essere chiamato a Roma come responsabile del IV reparto e successivamente del VII reparto sull’informatizzazione della rete, sulla nascita del sistema di sdoganamento “pre clearing”, sull’integrazione dei centri nazionali Vts e altro. In campo internazionale ha operato per anni in “Iala”, dove stato recentemente nominato “honorary member”. L’elenco delle onorificenze ne contempla una dozzina. Da alto ufficiale in pensione conta di trasferirsi a Livorno: un ritorno alle origini degli anni di Accademia Navale.
Antonio Fulvi