Wista: più donne al vertice, almeno in una nomina su 5
Nell'infornata di nuovi presidenti si chiede una svolta al femminile

La presidente di Wista Italy Costanza Musso
DALL’ARCHIVIO: la presentazione a Livorno in Fortezza Vecchia
LIVORNO. Le cifre raccontano meglio di ogni altra cosa la presenza delle donne all’interno della galassia marittimo-portuale: non più del 2% nel mondo marittimo, il 13% in quello logistico, mentre nei porti le figure femminili arrivano al 6% fra i soggetti art. 16 (operazioni portuali di movimentazione), l’1,7% nelle realtà ex art. 17 (il fornitore di lavoro temporaneo nelle fasi di picco) e l’8% delle imprese art. 18 (terminalisti). Arrivano al 47% degli occupati nelle Autorità portuali ma non facciamoci illusioni: nella stanza dei bottoni entrano di rado, visto che in trent’anni di riforma portuale (e di “riforma della riforma”, in vista della prossima) abbiamo avuto solo nel 2% dei casi il presidente è stato una donna e in un caso su dieci ha ricoperto il ruolo di segretario generale.
È l’identikit di quanto poco si sia tinto di rosa in tutti questi anni il mondo della portualità: è stato tratteggiato in occasione di una iniziativa di Wista Italy, la sigla che raggruppa le donne in questo campo. È stata colta al volo l’opportunità per segnalare che, se finora la presenza femminile è stata «risibile», adesso «c’è una grande occasione per cambiare passo»: occhi puntati sul rinnovo dei vertici di 14 Autorità di Sistema Portuale. Wista non ci gira intorno: ci si aspetta «almeno un 20% di nomine femminili».
La circostanza è stata la presentazione del libro dal titolo “Donne sul ponte di comando”. Si tratta di una iniziativa che porta la firma di Wista Italy: il volume è stato pubblicato da Mursia in occasione del 30° anniversario dell’associazione. Appuntamento a Roma nell’aula dei gruppo parlamentari di Montecitorio: a far gli onori di casa, il deputato sardo di Fdi, Salvatore Deidda, presidente della commissione trasporti della Camera.
Il libro spiega i 30 anni dell’associazione attraverso le storie delle nove presidenti che si sono alternate alla guida di Wista: dalla fondatrice Marisa Vignolo a Fulvia Linari, che è stata anche presidente di Wista International, per passare attraverso Alessandra Boccone, Maria Gloria Giani, Michela Fucile, Daniela Aresu, Paola Tongiani.
Lucia Albano, sottosegretaria dell’economia e delle finanze, ha ribadito «il coraggio, la determinazione e la passione» di Wista, con un percorso in grado di «abbattere delle barriere secolari» e creare «un promemoria per costruire un futuro migliore»: il suo ministero prossimamente pubblicherà il “bilancio di genere”.
La ministra del lavoro Marina Calderone ha messo l’accento sul fatto che il tasso di attività femminile, cioè la percentuale di donne che lavorano, è oggi ancora troppo lontana dal 60%: raggiungere questa soglia – ha detto – porterebbe quattro punti di crescita al Pil. Il ministro per le politiche del mare Nello Musumeci ha evidenziato che il mondo marittimo ha una storia tipicamente maschile ma questo libro dimostra che «stiamo andando nella direzione giusta».
Introdotta da Incoronata Boccia, vicedirettrice del Tg1, la presidente di Wista Italy Costanza Musso, coordinatrice del libro, ha sostenuto che lo spirito di Wista è sempre stato quello di portare crescita e sviluppo nella comunità marittimo-portuale, ma mai semplicemente in contrapposizione con il mondo maschile: così come segnalato da Calderone, anche lei ha avvertito che la crescita dell’occupazione femminile è un problema economico e non riguarda solo le donne. Gli studi – queste le sue parole – mostrano che la presenza femminile nelle posizioni apicali migliora i risultati economici e la tenuta delle organizzazioni. Ma la tendenza è troppo lenta e bisogna darsi delle regole.