«Ets, si rischia di desertificare il trasporto in Italia»
Assarmatori applaude il governo: giusto chiedere una concorrenza equa fra i porti

Il presidente Assarmatori Stefano Messina
ROMA. «C’è il rischio di una desertificazione di queste attività in Italia, con la conseguente perdita di posti di lavoro e di controllo, anche di natura geopolitica, su snodi cruciali del trasporto marittimo: non possiamo permettercelo». Parole di Stefano Messina, presidente di Assarmatori, che spende parole positive relativamente all’esito del faccia a faccia che Gilberto Pichetto Fratin, ministro italiano dell’ambiente, ha avuto, a margine del Consiglio Energia, con tre esponenti della Commissione Europea: la spagnola Teresa Ribera Rodríguez, socialista, prima vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva (e commissaria europea per la concorrenza); il danese Dan Joirgensen, anch’egli socialista, commissario per l’energia e le politiche abitative, e l’olandese Wopke Bastian Hoekstra, popolare, commissario per l’azione per il clima e l’azzeramento delle emissioni.
Per Messina bene ha fatto il ministro Pichetto Fratin quando, parlando dell’impatto dell’Ets (le regole europee e le relative “tasse” per le quote di emissioni climateranti) riguardo al trasbordo dei contenitori, ha chiesto «condizioni di concorrenza eque fra porti europei e non». Il presidente dell’organizzazione degli armatori ha ribadito che «questo è proprio il punto centrale della questione che anche noi porteremo all’attenzione dei tavoli europei».
Messina ha puntualizzato che di questi problemi si parlerà con gli interlocutori nel corso della missione della prossima settimana a Bruxelles: è previsto che lo stato maggiore di Assarmatori incontrerà il vicepresidente della Commissione Raffaele Fitto, i capigruppo italiani al Parlamento Europeo, i presidenti delle commissioni parlamentari ambiente e trasporti (tra loro, l’europarlamentare italiano Antonio Decaro=, e funzionari apicali della Commissione Europea nei settori d’interesse. Per Messina l’Italia «deve fare fronte comune su temi così importanti e strategici»: a tal riguardo, è «senz’altro un fatto positivo avere un governo che, dal ministro Salvini al viceministro Rixi, passando per il ministro Musumeci e lo stesso ministro Pichetto Fratin, ha compreso appieno i rischi e le storture della regolazione climatica europea e si sta dando da fare a tutti i livelli per porvi rimedio».