The Italian Sea Group: ricavi sopra i 400 milioni, in crescita dell’11%
Costantino: migliorata la redditività mettendo comunque al primo posto la qualità
MARINA DI CARRARA. In crescita dell’11% i ricavi (404,4 milioni), quasi 42 dei quali provenienti dalla divisione refit; in aumento di 13 punti percentuali e mezzo l’Ebitda (con un Ebitda margin al 17,4% rispetto al 17% dell’anno precedente); l’utile netto pari a 33,8 milioni, la cui flessione dell’8,2% è dalla società ritenuta «condizionata da poste fiscali non ricorrenti» (la «rideterminazione effettuata con l’Agenzia delle Entrate del beneficio fiscale “patent box” per gli anni 2019-2023»). Queste sono le coordinate che, dai principali risultati consolidati dell’esercizio chiuso al 31 dicembre scorso, emergono per The Italian Sea Group, rilevante realtà imprenditoriale operatore nella nautica di lusso (con i marchi Admiral, Tecnomar, Perini Navi, Picchiotti, Nca Refit e Celi 1920): il consiglio di amministrazione ha dato l’ok al bilancio consolidato.
Sono stati fatti investimenti per 9 milioni di euro, secondo il proprio piano «in linea con la strategia di sviluppo e posizionamento di lungo termine già annunciata». Riguardo alla destinazione degli utili, è stato proposto il pagamento di un dividendo ordinario per a 0,245 euro per azione: 13 milioni l’ammontare, complessivo del totale dei dividendi, equivalente a un pay-out del 40% dell’utile netto.
Per Giovanni Costantino, fondatore e amministratore delegato del gruppo, questi risultati «confermano ancora una volta la nostra forza e flessibilità, che ci hanno permesso di affrontare con successo un anno caratterizzato da uno scenario macroeconomico e geopolitico molto incerto». Centrato il record di ricavi «in un percorso di crescita sostenibile» che ha visto «migliorare la nostra redditività pur mettendo come sempre al primo posto la qualità dei nostri yacht».
Quanto al 2025, Cosentino mette l’accento su nuovi vari iconici: «Dall’Admiral 72 metri disegnato da Giorgio Armani, ad un Admiral 78 metri, al primo Admiral Panorama 50 metri oltre ai nuovi yacht Perini e Picchiotti che contribuiranno al rilancio mondiale dei due marchi».
Dal quartier generale di Marina di Carrara si sottolinea che a fine 2024 risulta pari a 1,24 miliardi di euro il valore complessivo del portafoglio ordini, cioè il valore lordo dei contratti in essere relativi a yacht nuovi non ancora consegnati alla clientela. Tale valore complessivo, al netto dei ricavi già iscritti nel conto economico (net backlog) è alla stessa data di 433 milioni. Sono in produzione diversi mega e giga yacht di lunghezza superiore a 60 metri, nonché Tecnomar for Lamborghini 63: le consegne sono programmate «fino al 2027».
Presentando l’Ebitda consolidato, vengono indicate le ragioni alla base dell’incremento della marginalità operativa nel tempo: 1) una «forte attenzione alla gestione dei costi operativi»; 2) un «migliore efficientamento dei processi produttivi»; 3) i «benefici derivanti dall’ampliamento della capacità produttiva con un mix ottimale di sinergie» tra le attività di costruzione e quelle di refit; 4) «l’internalizzazione di attività chiave della filiera produttiva, anche a seguito dell’acquisizione della falegnameria Celi 1920»; 5) un «aumento dei prezzi di vendita, dovuto ad un costante apprezzamento dei marchi della società da parte degli armatori e dei broker di tutto il mondo»; 6) economie di scala.
Gettando uno sguardo all’immediato futuro, guardando all’attuale portafoglio ordini e alle «numerose trattative in essere» le previsioni ipotizzano «una crescita controllata dei ricavi» fino ad attestarsi attorni ai «410-430 milioni». Con una «confermata attenzione alla redditività operativa, attesa in ulteriore miglioramento»: ci si attende un Ebitda margin fra il 17,5% e il 18,0%.
The Italian Sea Group conta di continuare a «beneficiare di un trend estremamente positivo per la nautica di lusso, con un aumento della domanda e un focus su mega e giga yacht oltre i 50 metri» dovuto anche all’incremento del numero globale di individui nella fascia ultra-alta, che risulta meno coinvolta in eventuali shock macroeconomici. È un segmento di clientela che le analisi del settore ritengono per i prossimi anni con incrementi percentuali in doppia cifra.
Di fronte a questa evoluzione della potenziale clientela di riferimento, il gruppo si è dato un «rigido sistema interno di controllo qualità» in grado di far raggiungere a ciascuno dei propri marchi «un posizionamento di mercato distintivo e di alto livello». Obiettivo: rispondere a una clientela «sempre più esigente», che chiede – come spesso nel mondo del lusso – «una personalizzazione che renda l’acquisto ancora più unico». Va in tal senso la sigla di partnership senza precedenti nel mondo della nautica con «prestigiose aziende globali quali Lamborghini e Giorgio Armani». È questo un possibile «punto di partenza per ulteriori collaborazioni volte a consolidare il posizionamento premium di tutti i marchi del gruppo».