La zattera costiera, serve davvero?
ROMA – Andar per mare, anche con una barchetta, presuppone il dotarsi di tutte le attrezzature di sicurezza previste dalla legge. La quale legge è cambiata più volte,m con un andamento…altalenante, che ha risposto qualche volta più a cervellotiche interpretazioni burocratiche della sicurezza che alla realtà: ma è un problema che non riguarda solo la nautica.
Tra le dotazioni di sicurezza obbligatorie più contestate, c’è quella della zattera di salvataggio; diventata un peso economico (e anche in chili) non indifferente per piccoli scafi abilitati a navigare fino a 12 miglia dalla costa, con un piccolo aiuto dalla recente modifica del Codice Nautico che consente, per la navigazione da 6 a 12 miglia dalla costa, la zattera “leggera”, detta costiera. Una zattera- come si vede dalla foto allegata- che non ha il telo di copertura per proteggersi dal sole o dalle intemperie, ma è pur sempre uno strumento che costa mediamente intorno a 700 euro e richiede una revisione biennale dal costo di circa 400 euro.
Molti si chiedono quindi se una spesa cos’ significativa sia davvero giustificata, dopo che per decenni bastava un “atollo”, ovvero un salvagente rigido (espanso a cellula chiusa) che costava meno di un terzo e non richiedeva revisioni.
Le critiche più comprensibili arrivano dagli utenti dei gommoni: i quali sono, come noto già di per se inaffondabili anche se sgonfiati e letteralmente sbranati (rimangono sempre sacche d’aria importanti in alcuni compartimenti). È in corso un dibattito con svariati quesiti al ministero competente, ma ad oggi l’obbligo permane. E permane il mugugno.