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UNIVERSITA'

Intelligenza artificiale, Pisa sforna i superesperti

E' la prima in Italia: alleanza con OpenAi, ora al centro dello scontro fra Musk e Altman

PISA. Ha il quartier generale amministrativo all’università di Pisa il dottorato nazionale in intelligenza artificiale: in questi giorni, nell’aula magna del polo Fibonacci dell’ateneo pisano, sono stati proclamati i primi nove dottori di ricerca sfornati da questo programma d’eccellenza.

L’università pisana è stata la prima in Italia nell’autunno scorso a gettare le basi di una stretta collaborazione con OpenAi, la società al centro di  uno scontro senza precedenti fra Sam Altman, tornato in sella, e Elon Musk che a colpi di miliardi di dollari con una offerta ostile vuole conquistare l’azienda nata come non-profit e ora in fase di radicale trasformazione. Ateneo pisano e la società high tech americana lavoreranno insieme per costruire «il futuro utilizzo dell’intelligenza artificiale nella didattica, nella ricerca e nelle attività amministrative». Intanto, l’ateneo pisano ha acquisito la licenza per l’uso di ChatGpt Edu, la versione di ChatGpt per le università che era stata messa in pista nella primavera dello scorso anno. Obiettivo:  distribuire in modo responsabile l’intelligenza artificiale a studenti, docenti, ricercatori e attività del campus.

TRE ANNI DI STUDIO

Nella cerimonia dei nove dottori di ricerca è stato ricordato che i nove giovani studiosi hanno speso tre anni intensi di studio e ricerca in contesti nazionali e internazionali: sotto i riflettori l’approfondimento di temi relativi all’uso dell’intelligenza artificiale nelle “città intelligenti” e nella moda, così come lo sviluppo di “agenti conversazionali” (cioè software in grado di dialogare con le persone rispondendo e parlando con il normale linguaggio umano) o alla comprensione delle differenti tipologie di intelligenza artificiale.

Si tratta di un percorso formativo strutturato – viene fatto rilevare – in modo da «garantire un approccio integrato e multidisciplinare» e mira a «formare ricercatori e professionisti capaci di affrontare le sfide contemporanee della società», con «un occhio di riguardo all’etica, alla sostenibilità e all’inclusività».

La sede del ettorato dell’università di Pisa

Al via una media di cinquanta dottorandi per ciascun ciclo dottorale: in realtà, le domande sono «oltre il triplo». Da segnalare che un dottorando su sei (17%) è di nazionalità straniera. Fra gli ambiti trattati figurano:  l’intelligenza artificiale che mette al centro la persona, a cominciare da quella usata in campo medico o sociale; l’intelligenza artificiale “spiegabile”, cioè le cui modalità di “ragionamento” sono comprensibili dagli esseri umani, l’esatto opposito dell’algoritmo che prende misteriose decisioni in cui il processo decisionale resta occultato o comunque oscuro: su questa stessa linea, sotto il segno dell’impegno sul fronte dell’assistenza personale e del bene sociale, marciano i programmi strategici nazionali ed europei, ma anche l’iniziativa dell’Onu “AI for Good”.

CHI SONO I “MAGNIFICI 9”

Il titolo è stato rilasciato congiuntamente dall’università di Pisa e dall’ateneo ospitante: a riceverlo sono stati Alberto Baldrati (relatori il professor Marco Bertini e il professor Andrew David Bagdanov, sede ospitante Università di Firenze); Simone Barandoni (sotto la guida dei professori Filippo Chiarello e Gualtiero Fantoni, sede ospitante Università di Pisa); Enrico Collini (discussa con i professori Paolo Nesi e Francesco Marcelloni, sede ospitante Università di Firenze); Simone Gallo (discussa con i professori Fabio Paternò e Alessio Malizia, sede ospitante l’Istituto Cnr che si occupa di scienza e tecnologie dell’informazione); Emanuele Marconato (relatori i professori Andrea Passerini e Stefano Teso, sede ospitante Università di Trento); Davide Morelli (discussa con le professoresse Rita Cucchiara e Marcella Cornia, sede ospitante Università di Modena e Reggio Emilia); Andrea Rafanelli (relatori la professoressa Stefania Costantini e il professor Andrea Omicini, sede ospitante Università dell’Aquila); Elena Sajno (relatori il professor Giuseppe Riva e la professoressa Nicole Novielli, sede ospitante Università Cattolica del Sacro Cuore); Gaia Saveri (relatore il professor Luca Bortolussi e la professoressa Laura Nenzi, sede ospitante Università di Trieste).

LA “SANTA ALLEANZA”

Il polo del dottorato nazionale in intelligenza artificiale è stato istituito nell’anno accademico 2021/22: fa parte di una “santa alleanza” che comprende centri universitari in tandem con istituti di ricerca di rilievo come il Cnr, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l’Istituto nazionale di alta matematica (Indam) insieme a diciotto atenei del nostro Paese come Gran Sasso Science Institute (Gssi), la Scuola Imt Alti Studi di Lucca, la Scuola Normale Superiore, la Scuola superiore di studi universitari Sant’Anna con le università di L’Aquila, di Bari “Aldo Moro”, di Bologna, Cattolica del Sacro Cuore, di Firenze, di Messina, di Modena e Reggio Emilia, di Napoli L’Orientale, di Perugia, del Salento, di Siena, di Sassari, di Trento, di Trieste.

La cerimonia è stata introdotta dai saluti del professor Dino Pedreschi, membro della commissione del dottorato. Erano presenti il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e il prorettore per il dottorato di ricerca, Bernardo Tellini, insieme al professor Salvatore Ruggieri (coordinatore del “dottorato nazionale in intelligenza artificiale), la professoressa Anna Monreale (vicecoordinatrice) e rappresentanti delle altre istituzioni compartecipanti, tra cui il professor Stefano Cannicci (delegato al dottorato di ricerca dell’Università di Firenze) e Roberto Scopigno (direttore dell’Isti-Cnr). La commissione di esame era composta dal professor Gjergji Kasneci (Technical University of Munich, Germany), dal professor Symeon Papadopoulos (Certh-Iti, Greece) e dal professor Dino Pedreschi (Università di Pisa).

Pubblicato il
21 Febbraio 2025
Ultima modifica
22 Febbraio 2025 - ora: 15:12
di ROBERTO CREMONESI

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