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BILANCIO DI SOSTENIBILITA'

Industrie chimiche: valore in calo ma investimenti in crescita

Confindustria: le 27 società principali valgono 3,6 miliardi, investiti 156 milioni

LIVORNO. Arriva a toccare i 3,6 miliardi di euro il valore economico che nel 2023, ultimo dato disponibile, è stato generato dalle 27 industrie del Comparto chimico toscano di Confindustria Toscana che aderiscono al “bilancio di sostenibilità”: in calo del 28% rispetto a dodici mesi prima. In controtendenza invece gli investimenti: per questo raggruppamento di imprese sono cresciuti del 2,2% e hanno superato complessivamente quota 156 milioni di euro.

Non sono queste le uniche cifre emerse nella presentazione dell’edizione numero 25 del “bilancio di sostenibilità” promossa da Confindustria: nel dossier è stato sottolineato che a fine 2023 in tali 27 aziende presenti sul territorio toscano erano occupati 3.223 addetti, «di cui il 93,2% lavoratori a tempo indeterminato e il 97,3% con un contratto full-time, oltre all’indotto». Da considerare anche la ricaduta del 91% di quei 3,6 miliardi: risulta «destinato ai fornitori per l’acquisto di materiali, beni e servizi».

Per mettere in vetrina il “bilancio di sostenibilità”, appuntamento all’Innovation Center di Fondazione Cr Firenze. In agenda – oltre alla presentazione di Stefano Santoni (Unigum) in rappresentanza del gruppo di lavoro – gli interventi di Maria Graziani (presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Toscana), Leonardo Marras (assessore regionale alle attività produttive), Cristiana Gaburri (direttore centrale tecnico scientifico di Federchimica), Marcello Mossa Verre (direttore tecnico di Arpat) e Leonardo Ghezzi (vicedirettore dell’istituto di ricerca economica Irpet); coordinatore dei lavori, Gabriele Baccetti (direttore di Confindustria Toscana).

Il calo del valore economico è stato spiegato con il «raffreddamento dell’economia nel 2023 dopo un 2022 segnato da un forte trend inflazionistico generale e che ha riguardato la metà delle aziende». Quanto agli investimenti, è stato specificato che «parte dei 156 milioni di euro, investiti nel 2023, ha riguardato il miglioramento degli aspetti della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro o per tecnologie “green”, in particolare per ridurre sprechi di materie prime, implementare processi di circolarità delle risorse (materie prime, risorsa idrica, eccetera) e autoproduzione di energia».

In particolare, il dossier confindustriale segnala che le 27 realtà industriali del Comparto chimico toscano hanno investito nel 2023 «oltre 15 milioni di euro (più 15% rispetto all’anno precedente)» per «accrescere il livello di salute e sicurezza nei propri stabilimenti». A ciò si aggiungano «circa 40.000 ore di formazione relative a tematiche su salute e sicurezza».

C’è anche un altro aspetto su cui l’iniziativa confindustriale ha messo l’accento: l’80% delle aziende possiede una certificazione Iso45001 per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro: è la «dimostrazione – viene fatto rilevare – che le aziende chimiche sono tra le più virtuose su queste tematiche». Nella presentazione è stato ribadito che «emerge anche come, più di altre, le imprese aderenti si dimostrino costantemente impegnate verso il territorio, su cui mantengono gran parte della ricchezza economica generata».

È da specificare che al “bilancio di sostenibilità” del Comparto Chimico Toscano aderiscono «le 27 maggiori imprese del settore presenti sul territorio regionale: volontariamente ogni anno si sottopongono ad un lavoro di rendicontazione di sostenibilità». Tra le imprese aderenti figurano: Altair Chemical; Costiero Gas Livorno; Depositi Costieri del Tirreno; Eni (industriale trasformation raffineria di Livorno); Essentials Chemicals Italy; Graziani; Gruppo Biokimica (Biokimica, Bio-Finleather, Bio Company); Icap-Sira Chemicals and Polymers; Iglom Italia; Ineos Manufacturing Italia; Inovyn Produzione Italia; Ip Valdarno International; Laviosa Chimica Mineraria; Magis; Moel; Neri Depositi Costieri; Nuova Solmine; Prysmian Cavi e Sistemi Italia; Sol Gas Primari; Solvay Chimica Italia di Massa; Solvay Chimica Italia di Rosignano; Termisol Termica; Toscopetrol; Unigum; Venator Italy.

 

Pubblicato il
21 Febbraio 2025
di ROBERTO CREMONESI

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