Brandimarte: i marittimi e i loro stress

Luca Brandimarte
LIVORNO – L’avvocato Luca Brandimarte, noto marittimista e nostro apprezzato collaboratore, ha introdotto con queste righe il recente convegno al palazzo del portuali di Livorno sul tema “Mindfulness a bordo” per la gestione dello stress degli equipaggi. Ecco il suo intervento.
Anzitutto, nel ringraziarvi per questo invito, devo fare una premessa doverosa che mi aiuta a farvi capire perché questo tema è particolarmente importante e sentito per me. Sono un avvocato marittimista, mi occupo delle questioni legate ai porti e alla navigazione per conto di Assarmatori, oggi l’associazione di riferimento in Italia per l’armamento, ma soprattutto sono figlio e nipote di marittimi: in casa mia il mare, e il lavoro che si sviluppa sul mare, sono sempre stati il pane quotidiano.
E quindi dimenticatevi per un momento il fatto che io sia qui a parlarvi in giacca e cravatta, oggi non discutiamo di “noiose” questioni burocratiche o degli aspetti (anche legali) legati alle navi e ai porti, perché conosco bene, e da vicino, non solo i diversi lati positivi del lavoro a bordo, che non mancano, ma anche i risvolti più complicati. Chi sceglie questa carriera sa a cosa va incontro: periodi di imbarco anche lunghi, distanti dalle comodità della vita a terra, ma soprattutto lontani dalle famiglie e da tutti quei supporti cui può far riferimento chi ha un lavoro “normale”. Pensiamo alle tante cose che facciamo quotidianamente e che chi è a bordo è costretto a rimandare: andare dal dentista, dal fisioterapista, alla recita di Natale dei figli, ai momenti apicali che si presentano, a volte improvvisamente, nella vita di tutti noi. Ecco, chi è a bordo, è appunto a bordo, lontano.
Questo, inevitabilmente, può generare stress e frustrazione. Ecco perché è importante intervenire dal punto di vista psicologico, anche con un approccio appunto innovativo, come suggerisce giustamente il titolo di questo nostro incontro, come è la mindfulness. Una tecnica antica, ma che nella nostra parte di mondo si è affacciata in tempi relativamente recenti, ma sta registrando una crescita notevole, a testimonianza della sua potenziale efficacia. Credo si tratti questi di uno strumento da investigare sino in fondo, con i migliori professionisti del settore, per mettere a disposizione dei nostri marittimi un’arma in più per sconfiggere, o quantomeno attutire, lo stress lavoro-correlato. E in fin dei conti – e qui, se vogliamo, il discorso si fa un po’ più “egoistico” – faremmo del bene anche a noi stessi. Come sapete il trasporto via mare, in tutti i suoi segmenti, è fondamentale non solo per l’economia, ma anche e soprattutto per la vita quotidiana di tutti noi così come siamo ormai abituati a viverla. Un lavoro silenzioso ma imprescindibile, come si è visto recentemente anche durante la pandemia. Quindi ogni strada per migliorare il benessere dei marittimi, anche dal punto di vista psicologico, è senza dubbio da percorrere fino in fondo, pure per scongiurare ‘crisi di vocazione’ che in alcuni segmenti cominciano a farsi sentire.
Concludo dicendo che il contratto nazionale di lavoro dell’armamento, recentemente rinnovato, ha introdotto misure innovative anche in tema di welfare e assistenza sanitaria. La mindfulness si inserisce proprio in questo solco. Grazie a tutti e buon lavoro.