Lavorare ok, ma non quasi gratis…
Era prevedibile che ci saremmo arrivati: cioè che le tante accuse ai giovani d’oggi, secondo le quali non avrebbero voglia di lavorare, avrebbero smosso qualcuno. Sul web – ormai le lettere sono roba da preistoria – ci ha mandato questa fulminante battuta Remo R. che immaginiamo giovane e incazzato:
Anche voi, che pubblicate quasi ogni settimana offerte di lavoro sui porti e sulle navi, non vi siete mai chiesti che tipo d’impegno viene offerto sulla base di una paga spesso più simile a un’elemosina…
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Tutto qui, non una parola di più. Ed evidentemente il giovane Remo ha avuto una brutta esperienza in fatto di lavoro e retribuzione. Perché nessuno ignora che ci sono lavori pesanti, pesantissimi, che non riconoscono ne festività ne pause, pagati poi quattro soldi. Ci hanno raccontato di camerieri/lavapiatti in alcuni locali vicini ai grandi porti, impegnati fino quasi all’alba, pagati in nero con pochi spiccioli (“Tanto vi rifate con le mance!”) costretti in cucine dove la pulizia era davvero un optional.
Tutto ciò premesso, vorremmo rassicurare il lettore: a bordo delle navi il lavoro può essere impegnativo, con periodi d’imbarco continuato anche di svariati giorni: ma mai in nero, mai maltrattati e mai con retribuzioni da elemosina. Eppure è difficile trovare addetti: non sarà che questa generazione l’abbiamo, noi “maturi” un po’ troppo viziata?
Facciamoci una risata sopra con la vignetta.