Tempo per la lettura: 4 minuti
Nostra intervista al sindaco di Livorno Luca Salvetti

Biennale del Mare, la grande scommessa

Luca Salvetti

LIVORNO – «Lascio ogni volta il cuore sul suo enorme lungomare,  pieno di ragazzi e marinai, liberi e felici». Parola di Pier Paolo Pasolini, che indicava Livorno come «la città d’Italia dove, dopo Roma e Ferrara, mi piacerebbe più vivere»: proprio a cominciare dai «grandi lungomari disordinati, grandiosi», lì «c’è sempre un’aria di festa, come nel meridione: ma è una festa piena di rispetto per la festa degli altri».

Chissà se il sindaco livornese Luca Salvetti ha rammentato queste parole del più scomodo intellettuale del Novecento italiano quando ha ritagliato quel paio di chilometri sulla passeggiata a mare per farne il palcoscenico di “Blu Livorno”, la biennale che ha come protagonista la città toscana in fatto di mare e di acqua.

Stavolta il filo rosso l’hanno colorato di blu: serve a legare insieme i luoghi, le iniziative e le idee dell’appuntamento che a Livorno si terrà a metà maggio, pochi giorni dopo il tradizionale trofeo velico internazionale con l’Accademia Navale. In cartellone con la prima edizione di “Blu Livorno” una sfilza di appuntamenti sotto il segno del mare, anzi dell’acqua per esser più precisi. Obiettivo: cucire insieme tanti tasselli d’un puzzle che vedi alla voce “blue economy”, cioè le mille facce dell’economia che hanno a che fare con il mare. Vale a dire: le movimentazioni portuali e l’industria cantieristica; il turismo lungo costa, compresi alberghi, pub e ristoranti, così come la ricerca scientifica marina, inclusi gli interventi di tutela ambientale; la filiera ittica e gli sport acquatici. Sempre in nome di una maggior sostenibilità che riduca gli impatti delle attività umane sull’ambiente.

Sindaco Salvetti, alla fin fine ci ritroveremo con l’ennesimo festival in un Bel Paese che pare essersi scoperto ovunque festivaliero: Mantova ha il festival della letteratura, Trento quello dell’economia, Modena quello della filosofia, Sarzana quello della mente…

«Se non l’abbiamo chiamato festival e se gli abbiamo dato una cadenza biennale, un motivo c’è. Vogliamo proporre un progetto di grande rilevanza, non mettere semplicemente in fila una serie di eventi».

Belle parole ma si sa che di buone intenzioni è lastricata la via di qualunque inferno.

«Qui non è il caso di un argomento più o meno suggestivo al quale si trova una location. Non c’è città in cui il mare abbia una rilevanza maggiore nella vita della gente: parlo di porto, di economia, di turismo, di sport, di svago, di cultura».

In effetti, Livorno è fra le realtà territoriali italiani stabilmente sul podio quanto a peso specifico della “blue economy”.

«Ma non vogliamo farne un convegno per addetti ai lavori: sarà un evento rigoroso dal punto di vista scientifico e qualificato per rango dei relatori, al tempo stesso un cartellone fruibile e interessante. Soprattutto per il gran numero di sfaccettature con cui guarderemo al mare. Anzi, lo dico meglio: all’acqua nel suo complesso».

E per avere un’idea di quel che vedremo?

«Puntiamo gli occhi su un pezzo del lungomare livornese, quello fra due grandi realtà di mare: a nord, l’industria con il cantiere Azimut Benetti; a sud la tradizione marinara con l’Accademia Navale. Tanto l’uno che l’altra apriranno le porte ai visitatori, sarà accessibile anche il faro».

In mezzo c’è la Terrazza Mascagni: dunque?

«Lì sarà collocato un teatro mobile da 450 posti che ospiterà il festival dell’umorismo curato da Luca Bottura per Fondazione Livorno: invece che farne cosa a sé l’abbiamo inserito dentro “Blu Livorno”. Sarà nei pressi dell’Acquario che con il coinvolgimento delle scuole proporrà iniziative di divulgazione scientifica a misura di ragazzi e ragazze. Altri cento metri più in là, ecco gli stabilimenti balneari Tirreno e Nettuno: quartier generale per gli eventi dello sport, a cominciare dalla “swim race”. Ma avremo spazio anche per vela, gozzi e surf, ad esempio».

In quella striscia di costa c’è anche molto altro…

«C’è la cripta di San Jacopo che anche molti livornesi avranno l’occasione di scoprire, c’è lo Scoglio della Regina che è un polo scientifico da coinvolgere in iniziative di divulgazione, c’è la partenza di tour per ammirare la città  dal pelo dell’acqua girando in battello nei fossi. E ci sono due punti focali come i granai di villa Mimbelli e gli Hangar Creativi all’ex deposito bus: negli uni stiamo preparando una mostra nel segno di Hugo Pratt, il “padre” di Corto Maltese; negli altri sono previsti workshop, esposizioni e dibattiti sulle questioni della “blue economy”».

Chi ci sarà?

«Stiamo mettendo a punto i vari tasselli di questo puzzle che è il calendario. Si sta tentando di avere la presenza di un commissario dell’Unione Europea, ad esempio l’esponente croata Dubravka Šuica. Alla dimensione europea guardiamo con interesse: il progetto è stato presentato all’Unione Europea, al Comitato delle Regioni e al Parlamento europeo per averne il patrocinio. Contiamo di avere figure come Lorenzo Mannelli, livornese, alla guida della direzione generale del settore innovazione dell’Europarlamento».

E sul versante nazionale?

«I ministeri del mare e dell’ambiente hanno dato disponibilità alla collaborazione. Idem per quanto riguarda il livello delle Regioni: ad esempio, Eugenio Giani non è solo il presidente della Regione Toscana ma anche il numero due dell’organismo europeo che raggruppa le istituzioni regionali. Non solo: contiamo di avere la presenza di Alessandra Todde, presidente M5s della Regione Sardegna. È un gran lavoro di squadra: anche di Asa-Iren e dell’Autorità idrica…».

Lei ha scelto di dare cadenza biennale a “Blu Livorno”…

«Si è visto che c’è bisogno di 24 mesi per dare al calendario una adeguata rilevanza».

Ma qui mancano tre mesi al via e lei fornisce solo alcune indicazioni sul cartellone. Ce la farete?

«Questa prima edizione è una scommessa: invece dei 24 mesi necessari ne abbiamo avuti la metà. Anzi, non molto di più di metà della metà. Sappiamo che probabilmente in futuro ci sarà qualcosa da mettere a punto, ma abbiamo l’ambizione di puntare in alto discutendo di economia costiera, di intelligenza artificiale, di erosione».

Mauro Zucchelli

Pubblicato il
12 Febbraio 2025
Ultima modifica
14 Febbraio 2025 - ora: 15:58

Potrebbe interessarti