Il nostro (e il vostro) New Deal

Antonio Fulvi
LIVORNO – Da questo numero, “La Gazzetta Marittima” è diretta dal collega Mauro Zucchelli.
In più, dopo oltre cinquant’anni con la carta stampata, sia pure affiancata negli ultimi anni dal web, gli imprenditori portuali che editano il nostro giornale ci hanno anche comunicato un’altra importante scelta: prossimamente andremo solo sul web con il giornale graficamente rinnovato, più attuale, specie per i giovani, più immediato nella consultazione: e in particolare, meno costoso.
Mauro Zucchelli è un collega bravo e attento, già autorevole firma marittimista del quotidiano Il Tirreno. Sono certo che farà più che bene. Lo ringrazio, come ringrazio anche i lettori, alcuni dei quali diventati amici, consiglieri, collaboratori. Grazie anche ai soci dell’Editoriale Marittima per aver supportato (ed avermi spesso sopportato) questo foglio.
Ringrazio infine il mio piccolo ma valido equipaggio, Grazia e Stefano. Senza di loro saremmo andati poco lontano e – in particolare – io sarei naufragato malamente nei gorghi del web.
A tutti, auguri di cuore. O meglio, come dicevano una volta i marinai, in culo alla balena!
Antonio Fulvi
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Mauro Zucchelli
Mi viene affidato il timone della Gazzetta Marittima, giornale economico nato quando la Darsena Toscana non esisteva e i container si contavano sulle dita di mezza mano. Porto a bordo di questo vascello prima di tutto la mia famiglia, quella che sento qui accanto a me e quella che sta dall’altra parte del fiume della vita. Porto a bordo le cose, i sorrisi e i mugugni che ho imparato dai miei colleghi in 45 anni di Tirreno.
Ringrazio l’editore perché ha creduto nel progetto di una nuova stagione della Gazzetta con una formula tutta on-line che costruiremo insieme: punteremo al largo, senza paura del libeccio.
Prendo il timone dalle mani di Antonio Fulvi, che l’ha tenuto per più di mezzo secolo: basterebbe questo a farne un caso che credo non abbia uguali. In realtà, questa resterà ancora la “casa” di Antonio: anzi, la sua barca, il suo gommone. Antonio, lo ritroverete non più sulla carta ma in forma digitale. Lo spirito salmastro è quello e non ci si può far nulla. E anche fosse in contrasto con il direttore, ben venga: è una tradizione che in Italia abbiamo poco: ma altrove i cosiddetti “op-ed”, cioè l’opinione diciamo così controcorrente, è il sale della minestra dell’informazione.
Ora qui niente annunci né enunciazioni: quel che, con Antonio e gli altri, a cominciare da Grazia e Stefano, saremo in grado di combinare lo vedrete sul sito. Nel segno della curiosità, della sorpresa e dell’onestà intellettuale. Ci riusciremo? La risposta tocca a voi.
Mauro Zucchelli