Tempo per la lettura: 2 minuti

Un libro di Giovanni Maria Flick

MILANO – Per i tipi del Sole 24 Ore è in uscita in edicola oggi 18 gennaio e in libreria il 24 gennaio il libro “Il giudice e l’impresa. Economia e Diritto: un rapporto difficile” scritto da Giovanni Maria Flick, già Ministro di grazia e giustizia e già presidente della Corte costituzionale. 

Il volume – dice la presentazione – offre una riflessione sulla giustizia italiana che oggi attraversa un momento difficile, se non drammatico. Per l’autore, tra problemi atavici e traumi irrisolti, la giustizia cerca di rispondere faticosamente all’esigenza nazionale, europea, globale di orientare i comportamenti delle imprese e dei singoli operatori economici verso una maggiore responsabilizzazione nel rapporto con i lavoratori, la collettività, gli ecosistemi e l’interesse delle future generazioni. 

La complessità e le sfide del diritto penale dell’economia in Italia rendono perciò necessario un approccio più equilibrato tra libertà economica, utilità sociale, tutela dell’ambiente e progresso tecnologico: un sistema che sappia quindi combinare efficacemente prevenzione e repressione, tenendo conto delle peculiarità del tessuto economico italiano e della responsabilità condivisa di tutte le imprese, grandi e piccole, nel garantire un futuro sostenibile per tutti.

Il libro fa parte, insieme a Un patto per il futuro, di un distico di pubblicazioni per Il Sole 24 Ore dedicato al ruolo del Dirittonell’attuale panorama delle transizioni tecnologiche ed ecologiche. Il volume Il giudice e l’impresa

sarà prodotto e venduto sia nella versione cartacea sia in ebook al costo: in edicola in abbinata non obbligatoria con il Sole 24 Ore a € 12,90 oltre al prezzo del quotidiano; nelle librerie e nei principali store digitali (Amazon, Ibs, ecc) a €16,90. In ebook nei principali store digitali a €9,99.

Giovanni Maria Flick. Nato a Ciriè (Torino) nel 1940, vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza a 23 anni intraprende a carriera di magistrato. Nel 1976 lascia la magistratura per la cattedra di Diritto penale e la carriera di avvocato penalista. Le interrompe entrambe nel 1996 con la nomina a Ministro della Giustizia nel governo Prodi. Nel febbraio del 2000 è nominato giudice della Corte costituzionale, che ha presieduto nel 2008.

Pubblicato il
18 Gennaio 2025
Ultima modifica
20 Gennaio 2025 - ora: 20:34

Potrebbe interessarti

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora

Se rullano tamburi di guerra

Facciamo così: se avete voglia di ripassare con me un po’ di pillole di storia, che possono insegnarci qualcosa sull’attuale preoccupante rullo di tamburi di guerra, provo a pescare nella memoria.   Le spese per rinforzare...

Leggi ancora