Qualità vita: senza mare è meglio?
MILANO – Se né scritto e parlato per giorni, dopo le paginante intere de Il Sole24Ore del 16 dicembre scorso: qualità della vita, con punteggi articolati il ben 6 gruppi di indicatori e 13 “goal”: dalle retribuzioni alla sicurezza, dal verde pubblico alla cultura, dalla parità di genere a ricchezza e consumi, eccetera, il tutto articolato sulle 107 province italiane.
La classifica generale, riassunto di tutte le 13, è stata ampiamente commentata: stravince il nord-est (prime otto posizioni, con in testa prima assoluta Bergamo, seguite da Trento e Bolzano) mentre il sud arranca (ultima Reggio Calabria, pochi punti sotto Napoli che a sua volta è solo pochi punti sotto Crotone).
Quello che invece pochi o nessuno ha messo in rilievo è che le città sul mare non brillano: la prima risulta essere Trieste, che però è 19° nella classifica generale. Per trovare la seconda bisogna scendere al 35° posto, sempre sull’Adriatico cioè Ancona. Altro salto in basso ed arriva Rimini, al 42° posto: poi ci sono Cagliari (44°) e Venezia (46°). La Spezia, al 52° posto, primeggia sul Tirreno, seguita da Genova (54°) e da Livorno (62°). Le altre si perdono ancora più in basso.
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Quali sono i voti che risultano determinanti? Come sempre nelle indagini statistiche, certe valutazioni possono essere discordanti, altre possono valere più o meno asseconda di chi conduce l’indagine. Un esempio: per il giornale della Confindustria il parametro delle nuove imprese e turismo conta molto, e mette dunque in primo piano Milano, seguita da Roma e poi Bologna. Anche Genova salta verso l’alto mentre chi precipita (in particolare per non saper sfruttare il turismo) è Livorno, 99° in classifica. Che se la cava maluccio anche in demografia (67°) mentre svettano ancora Bolzano, la Brianza e Milano, seguite da Parma e Modena: evidentemente in queste zone il vecchio e criticato sesso è ancora appetito. Sorpresa su ricchezza e consumi: la favola di Milano va in pezzi (solo al 54° posto) mentre trionfano Biella, seguita da Lecco, Cremona, Novara e Modena. Bergamo, prima in assoluto nella classifica generale, precipita per ricchezza e consumi al 23° posto: poco male, verrebbe da commentare, non si dice che i soldi non fanno la felicità? (A.F.)