Energia e difesa, connessioni
ROMA – Con il ritorno in servizio del rigassificatore OLT sul Tirreno e l’avvio di quello al largo di Ravenna, la copertura energetica dei fabbisogni nazionali – dicono le fonti ufficiali – ha raggiunto pressoché il totale, integrando il gas (circa 64 miliardi di m3 nel 2023, quasi 80 miliardi quest’anno) con il solare, l’eolico, i biocarburanti e il residuo petrolio.
Considerazioni ambientaliste a parte – anche il gas produce inquinamento, sebbene meno del petrolio – ci sono tuttavia problematiche altrettanto serie, come la dipendenza dell’Italia in parte all’import. La “torta” qui sopra, riferita a fine 2023, certifica da dove viene il gas: rispetto 2022 e prima, la quota russa che era del 39% è precipitata al 7,9% mentre è diventata prevalente quella algerina (40%), è cresciuta quella dall’Azerbajian (dal 9% a oltre il 20%) e si sono sviluppati anche gli arrivi dal nord Europa (Norvegia e Olanda) e Stati Uniti (dall’1,1% a oltre l’8%, quasi totalmente attraverso i rigassificatori galleggianti).
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Qual è la prima considerazione che a livello di analisi energetica sta cominciando a farsi strada non più solo tra specialisti? È che in una realtà geopolitica che l’attuale e come si sta ulteriormente sviluppando, una nazione come l’Italia, totalmente dipendente dalle importazioni di energia, deve sviluppare fonti proprie – il nucleare “pulito” oggi sembra la più gettonata – ma anche difendere i propri traffici. Ovvero armarsi: e specialmente far comprendere ai cittadini che sviluppare una forza armata moderna ed efficiente non è nostalgia militarista, ma necessità. Si vis pacem para bellum dicevano saggiamente i romani. Va dunque cambiata la mentalità, specie dei giovani?
È uscito in questi giorni sul tema un interessante resoconto sulla Svizzera, paese da secoli neutrale, sempre contrario a intervenire nelle guerresche ai suoi confini. Ebbene (RIB Analytics) proprio di questi tempi la Svizzera sta potenziando le proprie forze armate, con una campagna dedicata proprio a richiamarvi i giovani. Dobbiamo imparare?
(A.F.)
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