Ma i galli non fanno le uova
LIVORNO – Chiedo scusa per questo antico proverbio, ma mi sembra amaramente adeguato alla vicenda che si è incancrenita sul Terminal Darsena Toscana tra l’intero cluster portuale – con poche eccezioni –, il gruppo Grimaldi e l’AdSP.
Non ho bisogno di riassumerla perché ne hanno parlato tutti i giornali d’Italia: il TDT, acquistato di recente dal gruppo Grimaldi, è accusato di essere poco o punto interessato ai traffici container per favorire quelli ro/ro, in particolare gli sbarchi di migliaia di auto dal Far East. In sostanziali suoi traffici fondamentali, che a Livorno hanno spazi risicati almeno fino a quando l’intera Darsena Toscana non sarà loro dedicata. Lo illustra bene anche De Filicaia nell’intervista qui accanto.
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I galli non fanno uova, così come il gruppo Grimaldi non si occupa di container: o se ne occupa marginalmente. Quindi hanno ragione certo quelli che temono un progressivo disimpegno del TDT dal suo storico business – anche se il direttore del terminal Mignogna ha ricordato che a febbraio il servizio Gemini gli porterà altri 2/3 mila Tee al mese – ma bisogna chiedersi del perché lo stesso cluster non si era agitato altrettanto quando MSC si tirò indietro proprio sul TDT. L’acquisto da parte di Grimaldi del TDT non è stato certo fatto in segreto, tutti sapevano della trattativa con Spinelli. Allora?
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Allora, in attesa che il prefetto Dionisi attivi il promesso tavolo sul tema, non ci rimane che sperare di poter difendere i traffici attuali di teu in Darsena Toscana, in particolare grazie anche all’altro terminal, il Lorenzini & C., compartecipato dal colosso MSC.
Il vero futuro dei contenitori a Livorno, non nascondiamoci dietro un dito, è nella Darsena Europa, se e quando si farà. Fino ad allora il gallo Grimaldi non impedirà alle galline – il porto di Livorno – di fare uova, ma si occuperà di usare le galline per i suoi bisogni.
Chiaro e anche legittimo, sebbene io lo stia forse brutalmente richiamando.
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In definitiva, tutto ciò considerato, rimane da vedere come saranno cavate le castagne roventi dal fuoco, impegno che non si prospetta facile. Intanto c’è un momento importante: lunedì prossimo 16 è stato riconvocato dal presidente dell’AdSP il tavolo del partenariato, quello in cui, nella precedente riunione, si è duramente chiesto (ed ottenuto) di “cassare” dal POT la multi-pluralità dei traffici del Tdt. Guerrieri aveva promesso di ritornarci sopra, per spiegare, tranquillizzare ed eventualmente sostituire la parte cassata con un “addendum”. In attesa del promesso tavolo dal prefetto, quello di lunedì dovrebbe essere un passo importante, se non una ricucitura soddisfacente. Ci speriamo, in nome della pace sul porto: che da tempo, come l’Araba Fenice nei versi del Metastasio, “che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”.
Antonio Fulvi
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