Tutti i danni dell’ETS

Emanuele Grimaldi
NAPOLI – Non ha usato perifrasi Manuele Grimaldi, presidente mondiale degli armatori, nel sollecitare nel recente incontro Euromed una revisione dell’assurdo diktat della UE sulla tassa ETS alle Compagnie di Navigazione che operano in particolare sugli scali mediterranei. “È un provvedimento – dice Grimaldi – che può definirsi di perversione modale, perché va al contrario di tutte le politiche dei trasporti tese a ridurre l’inquinamento”. Uno dei primi risultati – ha continuato il presidente dell’International Chamber of Shipping (ICS) – “è colpire le Autostrade del Mare, che hanno tolto migliaia di mezzi pesanti dalle strade, aumentando gli oneri del trasporto marittimo con la conseguenza di ributtare sulla viabilità quei mezzi inquinanti”.
“Nella sostanza inoltre – ribadisce Grimaldi –, l’ETS colpisce in particolare i porti italiani, primi quelli di transhipping, favorendo gli scali concorrenti del Nord Africa. Una distorsione auto-punitiva per i porti del sud Europa che sta generando, e che genererà se non corretta, pesanti danni all’economia della stessa UE”.

Andrea Agostinelli
GIOIA TAURO – Presidente Agostinelli, l’award “Excellence” che ha ricevuto dal gruppo Grimaldi è una bella soddisfazione…
Tanto più che mi è giunto inaspettato, da uno dei più importanti operatori del nostro porto. Da parte mia l’ho voluto subito girare al personale dell’AdSP: perché è anche grazie al loro lavoro che siamo riusciti a fare di questo difficile scalo, per tanti anni disertato, uno dei gioielli della logistica mediterranea”.
Il gruppo Grimaldi, insieme al gruppo MSC, ha in effetti puntato sullo scalo calabro con forti investimenti, che continuano a crescere.
[hidepost]
“È il nostro orgoglio e insieme lo stimolo a fare sempre di più, in tempi tanto difficili e con le tante incognite portate dalle guerre, dalle incertezze sulle rotte tradizionali, adesso anche dal pesante ETS che ci colpisce in modo particolare”.
Emanuele Grimaldi è stato durissimo sull’ETS, come scriviamo qui accanto, a nome di tutti gli armatori.
“Credo che ancora non ci si renda ben conto di quanti danni stia producendo. Per noi di Gioia Tauro è una doppia amarezza. E confesso che dopo dieci anni di battaglie per questo porto, mi sento davvero amareggiato. E anche esaurito. L’approssimarsi della fine del mio lungo mandato, lungi dal dispiacermi è quasi un sollievo”.
Presidente, non penserò di uscire dall’agone…
A sessantacinque anni di età non sò onestamente quali possano essere altre prospettive. Non a Gioia Tauro, qui ho già dato. Comunque starà agli organismi delegati alle scelte utilizzarmi ancora o meno. A suo tempo vedrò se e dove confermare una eventuale disponibilità. Ora sono ancora qui ed ho ancora molto da fare, non intendo certo rallentare sui tanti programmi che voglio portare a termine”.
(A.F.)
[/hidepost]