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Livorno, il punto

Luciano Guerrieri

LIVORNO – Finita la pausa estiva, si torna a correre. O almeno, a correre quanto ci è concesso dall’infinito labirinto delle trappole che burocrazia ed eccesso di leggi condizionano pubblico e privato.

A Luciano Guerrieri, presidente dell’AdSP ma anche commissario governativo per il maxi-progetto della Darsena Europa, abbiamo chiesto di farci, per quanto possibile, il punto sui tanti temi aperti per lo scalo labronico. Ecco l’intervista.

Presidente, partiamo dal più semplice: avete appaltato “cold ironing” ma è tutto qui il piano per vedere il porto più Green, come l’Ue va predicando?

“Gli impianti di cold ironing, come avete già scritto, sono stati assegnati sia per Livorno che per Piombino e Portoferraio. Ma è in corso, anche se pochi lo conoscono, tutto un lavoro di efficientemente energetico, con il ricorso al fotovoltaico che dovrà coprire i fabbisogni di palazzo Rosciano, del revamping di alcuni impianti, dell’illuminazione delle banchine, con gare aperte proprio da poco. Sarà interessato anche l’intero Waterfront.”

Si parla di fotovoltaico: ma vista anche la nota apertura del nostro porto al vento, perché no a torri eoliche?

“Nessuna soluzione è scartata a priori: è stato anche ipotizzato il lato esterno a sud-ovest della Darsena Europa. Ma farà eventualmente parte del piano dettagliato della stessa.”

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Ed eccoci entrati sul tema di fondo: Darsena Europa…

“Premesso che forse non è facile rendersi conto della complessità del grande progetto, e dei tanti passaggi che riguarda, provo a fare una veloce sintesi. Partendo dal fatto che stiamo lavorando forte sia per i consolidamenti delle vasche di colmata, dopo il loro livellamento, sia per sopperire alla sostituzione parte del materiale di riempimento, che era risultato non idoneo sul piano ambientale. Abbiamo fissato per i primi di ottobre il punto con l’aggiudicazione del progetto operativo. Sul piano economico, accettate tutte le nostre contro-osservazioni dai ministeri competenti, dovremo mettere sul piatto un centinaio di milioni di più rispetto ai primi preventivi”.

Non sono bruscolini…

“Ma nemmeno uno stop. Abbiamo ottenuto due importanti mutui con primari istituti, a condizioni favorevoli e con la possibilità di attingere alle somme anche “step to step”, il che è molto importante”.

Parliamoci chiaro, a parte i sogni: quando avremo la Darsena Europa operativa?

“Mi chiede di leggere il futuro: sarei soddisfatto se si potesse arrivare a vedere la prima nave entro i prossimi cinque anni. Intanto siamo pressoché pronti alla consegna definitiva dei lavori per la parte di gara a mare: compreso il completamento della bonifica bellica sugli strati più profondi.”

Dopo di che i contenitori, oggi in Darsena Toscana, migreranno tutti nella nuova struttura?

“Attenzione, il piano regolatore vigente non comporta l’obbligo tassativo di mandar via i contenitori dalle due sponde della Darsena Toscana….”

Per quello che riguarda quest’ultimo, siamo sempre ostaggi della strettoia del Marzocco.

“Anche per questo lavoro, che forse all’inizio avevamo ipotizzato anche noi più semplice, si sono susseguiti interventi incrociati, oltre ai noti inconvenienti a uno dei primi pozzi. Oggi siamo finalmente alla fine del trasferimento delle tubazioni dell’ENI, che non è stato né semplice né veloce. Si stanno ancora bonificando alcuni punti dei vecchi tubi, poi si parte con la resezione della banchina nord per avere finalmente i 120 metri di larghezza del canale. Dovremmo aver completato il lavoro entro la fine dell’anno prossimo”

Una bella trasformazione, finalmente, di quel budello…

“Attenzione: devo ricordare a tutti che una volta resecata e ricostruita la banchina occorrerà il dragaggio del canale, fino ai promessi 13 metri almeno. Quindi vanno messi in conto altri 6 mesi circa prima di avere davvero il canale con le nuove possibilità”.

Ci rimane il pesante handicap della sfociatura del Canale dei Navicelli in Darsena: che si conferma una fattura sia per i fondali, sia per l serie dei ponti girevoli…

“Ci risulta che la Regione Toscana abbia trovato i fondi per il ponte del Calambrone verso Tirrenia. Se sarà rialzato con luce sufficiente a far passare gli scafi dell grande nautica dei cantieri di Pisa potrebbe essere una soluzione…”

Presidente, piano piano stanno dunque maturando molte cose, in un quadro d’azione che, riconosco, non è facile. L’altra grana che si trascina da anni è quella della Porto 2000…

“È vero, si trascina ma non solo da parte nostra. Anche sul piano legale ci è stata riconosciuta la correttezza delle nostre impostazioni. Posso però confermare che proprio adesso stiamo trattando con il gruppo che ha vinto la gara sulla base di una nuova nostra proposta, realistica e non vessatoria. Dovranno cambiare alcune impostazioni del piano di gara, ma confidiamo di arrivare a un accordo”.

Altrimenti?

“Altrimenti sarà ancora pane per gli uffici legali. Ma mi auguro di no”.

Nell’agenda ho segnato tanti di quei fronti sui quali lei e il suo staff avete lavorato che non finiremmo più. Il PIF, per esempio: a che punto è?

“Entro la fine dell’anno saranno ultimati i lavori. Ci abbiamo investito 13 milioni euro, ma sarà importante averlo”.

Ultima domanda, almeno per oggi: Interporto Vespucci, di cui siete azionisti, e settore agroalimentare, che si sta sviluppando anche in altri porti.

“Una domanda che implicherebbe mezzo dozzina di risposte. Riguarda la catena del freddo, con il completamento del nuovo magazzino al Vespucci, la filiera in porto con gli accosti 34 e 35 in area grandi mulini, gli allacciamenti ferroviari, l’ammodernamento compluvio delle infrastrutture. Abbiamo investito circa 15 milioni del bilanci e i lavori sono in corso, compreso il punto pesca in Darsena Vecchia. Sono tutti lavori che stiamo portando avanti, spesso senza che il porto ne abbiano piena conoscenza. Siamo andati piano? Forse si, ma perché i meccanismi che regolano le nostre azioni ce lo impongono. Da parte mia credo di aver fatto il lavoro che in questi anni mi è stato assegnato dedicandomici al massimo. E sempre nell’interesse del porto e di coloro che ci lavorano”.

(A.F.)

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Pubblicato il
14 Settembre 2024
Ultima modifica
17 Settembre 2024 - ora: 09:39

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