L’auto elettrica perde posizioni

Nelle foto: Distesa di auto sbarcate nei porti italiani.

ROMA – L’ultimo atto di quello che i sostenitori delle auto elettriche considerano una “orchestrata campagna di disinformazione” è l’annuncio che anche le Jeep stanno denunciando sospetti incendi dovuti alle batterie elettriche. Una goccia nell’oceano, perchè da tempo si attribuiscono alle auto elettriche trasportate gli incendi a bordo di alcuni cargo in navigazione in alto mare. Di fatto le batterie agli ioni di litio sembrerebbero piuttosto instabili con certe condizioni. Tutto da dimostrare, ma la paura si diffonde.

Fermandoci ai fatti, mentre sulle car carrier vengono adottate particolari precauzioni in stiva quando sono le auto elettriche il carico, il mercato del settore “E” sta risentendo di una frenata malgrado l’UE continui a spingere. Gli aumenti, che dovevano essere a doppia cifra visti gli incentivi, di fatto sono spiccioli.

Le auto elettriche circolanti in Italia al 30 giugno 2024 sono 251.023, con le immatricolazioni full electric che da inizio anno sono pari a 34.709 unità, con un aumento del 6,20% rispetto allo stesso periodo del 2023. La parte del leone la fanno le ibride, che sono elettriche solo per meno della metà in quanto abbinano alle batterie un sempre più potente motore endotermico a benzina o anche diesel.

A fermare quello che era previsto come un grande sviluppo non sono solo le preoccupazioni, vere o ingigantite, per gli incendi: ci sono altri fattori come la carenza di punti di ricarica pubblici, specialmente nelle medie città: e ultimamente anche il calo del prezzo dei carburanti tradizionali, sia benzina che gasolio, dovuto secondo gli studi internazionali alla ridotta richiesta da parte di Cina ed India, che hanno qualche problema di crescita. Il ribasso del prezzo dei carburanti tradizionali si accompagna anche alle sempre più aggressive politiche di alcuni paesi Ue nei confronti del cosiddetto greenwashing di Bruxelles, con richiese di rivedere lo stop ai motori endotermici oggi obbligatorio entro il 2023.

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