Scadenze AdSP e i duri stanno giocando
LIVORNO – L’abbiamo già scritto: questo settembre apre la strada a un periodo temporale in cui matureranno – o dovrebbero maturare – cambiamenti importanti per il sistema porti della nostra Italia.
Intanto ricordiamo: alla presidenza delle nove AdSP in scadenza entro l’anno è in corso la verifica al Ministero MIT delle candidature presentate; inizialmente fissata al 10 settembre, con l’avviso di proroga dell’8 agosto scorso, la scadenza per l’invio delle candidature è stata estesa al 30 settembre. Ne stanno arrivando, di candidature, per la presidenza delle seguenti AdSP: Mare Adriatico Orientale; Mare Adriatico Meridionale; Mar Ligure Occidentale; Mar Ligure Orientale; Mar Tirreno Centro-Settentrionale; Mare Di Sicilia Occidentale; Dello Stretto Mare Ionio; Mare Adriatico Centro-Settentrionale.
Le norme in vigore stabiliscono che il presidente sia nominato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con il presidente della Regione (o i presidenti delle Regioni interessate), sentite le Commissioni parlamentari e che sia “scelto fra cittadini dei paesi membri dell’Unione europea, aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”.
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Andiamo al sodo, per quello che si può sapere. Tra i presidenti in scadenza ce ne sono almeno tre considerati calibri da novanta: Mario Sommariva e Pasqualino Monti. Quest’ultimo ha già trovato un’altra collocazione, e dopo aver ben gestito Palermo è nei vertici di Enav e università. Sui porti, dopo aver gestito anche l’altro difficile scalo di Civitavecchia, Monti ha detto: “Satis est”. Mario Sommariva è anch’egli di lungo, anzi lunghissimo corso, avendo cominciato con il sindacato e sviluppato esperienze anche in Alto Adriatico, raccogliendo ovunque consensi. Politico ma non “embebbed” è stimato per la sua profonda conoscenza, la professionalità e anche il senso dell’ironia. Infine c’è, per quanto guarda questa chiacchierata, l’ammiraglio (cp) Andrea Agostinelli: invaso più unico che raro, perché l’alto ufficiale ha le redini di Gioia Tauro fin da quando fu nominato commissario governativo, rimanendo con quella delicata (e pericolosa) carica fino alla presidenza che è oggi in scadenza. Sotto il suo comando Gioia Tauro è diventato, da una specie di (ripetiamo: pericolosa) cenerentola del sud in un gioiello portuale, è entrato all’orbita del primo operatore del mondo dei container, cioè MSC, si sta appropriando di importanti quota del traffico delle auto nuove con Automar, ha varato nuove banchine, nuovi traffici, una nuova governance. Agostinelli è un tecnico puro, c’è da sperare che rimanga nel giro, anche se anche lui per quanto riguarda Gioia Tauro “Satis est”. I posti che si liberano sono tanti, chissà che non riesca ad avvicinarsi alla sua patria toscana. Infine in gioco per un rilancio ci sono almeno un altro paio di presidenti usciti, a cominciare da quello dei porti di Roma, Pino Musolino, che qualcuno aveva già indicato come possibile successore di Guerrieri a Livorno: ammesso che Guerrieri non ce la faccia ad essere riconfermato la prossima primavera, tutto ancora da definire. Sull’intero settore rimane poi un’incognita: la riforma portuale, con i tanti annunci relativi a cambiamenti sostanziali: come la diminuzione delle AdSP, la loro semi-privatizzazione. La possibilità di utilizzare invece di politici o semi-politici alti ufficiali a fine carriera delle Capitanerie. Eccetera. I giochi sono già cominciati e – come si dice – i duri stanno già giocando.
(A.F.)
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