De Coubertin chi era costui?
ROMA – Interrogarci se questi G7 abbiano o no una funzione operativa concreta, nel grande e complesso gioco delle vere economie dominanti, può essere un esercizio dialettico. Certo è che, come sempre, le economie reali prevalgono con la forza dei numeri su ogni aspirazione politica di dominare le cose. Un tempo si chiamava “la politica delle cannoniere”: oggi ai cannoni, e anche ai missili, sovrappongono con superiore potenza i dati reali della produzione, dei PIL, delle esportazioni, della devastante potenza del controllo sulle fonti energetiche.
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Che ruolo sta giocando l’Italia in questo scenario?
Con la politica frantumata in una trentina e più di partiti – tutti o quasi giustificati dal difendere personali poltrone – e con l’odio che prevale sul rispetto degli avversari e delle loro idee (de Coubertin, chi era costui?) i grandi vertici sembrano fuori dalla realtà.
Se poi ci aggiungiamo che gli avversari politici si prendono a fucilate, il ciclo è completo.
Che dobbiamo aspettarci ancora?
(A.F.)
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