Nove punti per la media nautica
MILANO – Sulla rivista Barche a Motore, Luca Oriani, uno dei più noto esperti del settore nautico in Italia, ha rilanciato i nove “comandamenti” per un vero sviluppo della nautica minore italiana, che a differenza di quella dei maxi-yachts sta subendo pesantemente per l’aumento dei costi delle materie prime, della manodopera e dei posti barca. Ecco i ”comandamenti”.
1) Adeguamento delle strutture dei porti turistici pubblici e delle concessioni a privati di banchine/pontili galleggianti.
2) Agevolazione dello sviluppo e adeguamento delle Marine esistenti, semplificando e omogeneizzando le procedure burocratiche.
3) Creazione di zone franche per il turismo nautico nelle 32 aree marine protette con a pagamento così da autofinanziare l’attività e le strutture da creare.
4) Uniformare lungo tutte e coste la normativa (come distanza dalla costa per ancorare…). Oggi ogni zona ha le sue norme particolari.
5) Creazione di nuovi campi boe in baie protette, sempre con politica di autofinanziamento grazie al pagamento di sosta e servizi.
6) Promozione all’estero del turismo nautico sul mare in Italia nelle principali nazioni a vocazione turistica.
7) Finanziamenti agevolati a chi apre attività di turismo nautico.
8) Intervento diretto del Ministero del mare sulle pratiche giacenti per nuovi porti turistici e/o interventi su quelli esistenti.
9) Agevolazione dell’IVA per le strutture ricettive del diporto nautico, equiparandole a quella applicata al turismo/alberghiero. Quanto vale un Piano nazionale per lo sviluppo del turismo nautico per l’Italia?
Dalle stime riportate da Oriani, con un piano nazionale di riforme e del Turismo Nautico si stima una crescita del 70% del fatturato in dieci anni, da 6 a 10,2 miliardi di euro, con una crescita annua del 5% raggiungendo un totale di 28,4 milioni di presenze/giorno in più rispetto al 2023. Forse vale la pena metterci il naso. Per il futuro dell’Italia e per il bene dei diportisti. Che siamo noi, i tanti appassionati del mare.