….E New Zealand tocca già 40 nodi

Nella foto: New Zealand in velocità.
BARCELLONA – Con le prime prove sul futuro campo di regata, gli AC75 stanno già verificando le soluzioni adottate e i loro risultati.
Ha subito meravigliato l’AC 75 di Team New Zealand , che nei report delle “spie” degli altri teams viene descritto capace di alzarsi in volo fin dal primo tentativo, semplicità che viene segnalata anche con 7 nodi di vento, ovvero sotto il limite minimo del regatabile per queste imbarcazioni, Anche sulle manovre, New Zealand sembra ben riuscito: con virate e strambate sui foil eseguite da subito senza difficoltà. Segno che tutti i sistemi di bordo per il controllo di foil e manovre – commentano gli esperti del “Giornale della vela” – funzionano e la barca non presenta criticità; fatto non scontato per degli oggetti così complessi e così tirati al limite. Con vento di poco inferiore a 20 nodi il difender avrebbe toccato rapidamente i 40 nodi di bolina!
New Zealand ha tra l’altro il compito, prestigioso ma anche difficile, di difendere la Coppa conquistata nella scorsa edizione. Nè si può citare il vantaggio di quell’esperienza perché la Coppa America di quest’anno ha cambiato radicalmente tutto: dai regolamenti al mare – il Mediterraneo invece dell’oceano molto ventoso della Nuova Zelanda – dalla forma delle barche alle vele, dal ruolo degli equipaggi (prevalgono i “ciclisti”, cioè coloro che ala cieca all’interno degli scafi pedalano come ossessi per fornire l’energia elettrica ai tanti sistemi computerizzati) agli strumenti.