Tempo per la lettura: < 1 minuto

Natanti, più facile l’estero

ROMA – La norma che promuove la tutela del Made in Italy (legge 206/2023) contiene anche significative novità per il settore della nautica. Sono previste, infatti, agevolazioni Iva e semplificazioni per la navigazione nelle acque territoriali appartenenti ad altri Paesi membri dell’Unione europea.

Un aspetto essenziale per i diportisti che navigano verso l’estero è dimostrare l’avvenuto pagamento dell’Iva sull’imbarcazione. Le autorità estere potrebbero infatti richiedere la presentazione di documenti come la fattura originale con l’indicazione dell’Iva, un certificato fiscale ufficiale o il modulo T2L, ossia il documento che attesta la libera circolazione delle merci in Ue e viene impiegato per raggiungere territori di Paesi membri che non fanno parte del territorio continentale dell’Ue, come le Isole Canarie e le Isole Azzorre.

La legge sul Made in Italy intende ridurre tutte le procedure burocratiche suddette, che mettono in imbarazzo chi ha un natante non immatricolato (dunque senza i documenti suddetti) e stimolare il mercato nautico domestico ed europeo. In particolare, i proprietari di natanti (dimensioni inferiori ai 10 metri) per attestare la proprietà dell’imbarcazione, possono ora presentare una dichiarazione di costruzione o importazione (DCI) e una dichiarazione sostitutiva di possesso. Tramite tale dichiarazione sostitutiva potranno inoltre evitare il pagamento dell’Iva nel Paese di immatricolazione.

Pubblicato il
28 Febbraio 2024

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora