La Giornata del Ricordo

Nella foto: Il presidente della Repubblica Mattarella durante la celebrazionbe.
TRIESTE – Il cuore dell’Italia ha battuto insieme a quello dei triestini, che sabato scorso, celebrazione della Giornata del Ricordo” per gli eccidi in Istria e Dalmazia, si sono stretti idealmente con i tanti discendenti delle famiglie italiane cacciate dalla sponda est dell’Adriatico.
Una celebrazione, quella del “ricordo”, che si è svolta in tutta Italia, con la partecipazione dello stesso presidente della Repubblica Mattarella, sia pure con qualche distinguo perché ancora influisce la campagna partitica dell’immediato dopoguerra contro l’esodo dei “fascisti” – ma con un crescendo di consapevolezza sugli eccidi di civili, colpevoli sono di aver creduto nell’italianità di terre che erano state della repubblica marinara di Venezia. Tra le celebrazioni, per la prima volta anche la città di Livorno ha tenuto un raduno sul lungomare cui ha voluto partecipare lo stesso sindaco Luca Salvetti a nome dell’intera comunità.
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“La memoria non è solo un tributo alle vittime, ma un monito perenne alla nostra coscienza collettiva. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare le atroci sofferenze e le ingiustizie subite da migliaia di nostri concittadini. È nostro dovere morale mantenere viva questa memoria per educare le future generazioni ai valori di pace, tolleranza e rispetto dei diritti umani”. Lo ha detto, in occasione del giorno del Ricordo, il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sandra Savino, che ha espresso la propria “vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime delle foibe e a tutti coloro che hanno sofferto le tragiche conseguenze dell’esodo degli italiani d’Istria, di Fiume e di Dalmazia nel secondo dopoguerra”.
“Il ricordo delle vittime e delle sofferenze passate – ha aggiunto – deve trasformarsi in un impegno attivo per la costruzione di una comunità più giusta e inclusiva. In questo senso, il Giorno del Ricordo si configura non solo come una commemorazione, ma come un appello alla responsabilità collettiva verso la pace e il dialogo”.
Il sottosegretario Savino ha evidenziato l’importanza dell’integrazione europea come strumento per superare le divisioni del passato: “L’Europa ci offre l’opportunità unica di trasformare le diversità in ponti di amicizia e progresso. Questo è il vero antidoto contro il risorgere di antiche divisioni e conflitti”.
“Lavoriamo – ha concluso Savino – affinché le tragedie del passato non si ripetano. È nostro dovere, verso le generazioni future, costruire un presente e un futuro migliori, fondati sul dialogo, sul rispetto e sulla comprensione reciproca”.