La rotta intorno all’Africa favorisce il Tirreno?
Se lo stanno chiedendo in molti, anche due l’argomento sembra al momento tabù, almeno sui porti italiani. Sintetizza l’interrogativo il lettore Francesco Zeni da Trieste:
Ho letto da qualche parte – forse l’avevo accennato anche voi – che la deviazione delle rotte dal Mar Rosso intorno all’Africa per gli attacchi missilistici dallo Yemen favorisce i porti del Tirreno e penalizza quali del’Adriatico. Ma non sarebbe più corretto dire che favorisce il Nord Atlantico dico e colpisce tutti i porti del Mediterraneo?
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Zanalkisi corretta in chiave globale: come già si sta riscontrando, le quattro più grandi compagnie del mondo che operano dal Far East ed hanno abbandonato il Mar Rosso e Suez sono Msc, Hapag Lloyd, Maersk e Cma/Cgm: tutte solo parzialmente interessate ai porti italiani per quel tipo di rotta, e tutte con centrali operative e di programmazione nel Nord Europa. È chiaro che il giro dell’Africa costa una settimana di più dell’attraversamento di Suez e del Mediterraneo (ammesso che a Suez non ci siano soste per i passaggi e gli incroci) ma si risparmia il ticket del canale e si va diretti sui porti della Manica e del Nord Europa. Quindi tutti i porti mediterranei, chi più e chi meno, ne risentono.
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Ci sono. Però due considerazioni aggiuntive: i traffici destinati al Mediterraneo che non passano più Suez devono entrare da Gibilterra, e quindi i porti Occidentali in Italia sono meno penalizzati: l’abbandono di Suez e del Mar Rosso sembra più che altro episodico, visto che si sta muovendo una flotta militare (che comprende anche una nave italiana) per dissuadere altri attacchi. Sono tempi di incertezze. E ne risentono oltre i noli anche i piani operativi, che cambiano da un giorno all’altro.
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