🔌🔋🛳️ Cold ironing: per Vettosi rischio sprechi

Fabrizio Vettosi
LIVORNO – Torniamo al 🔌🔋🛳️ “cold ironing”, sul quale quasi tutti i porti italiani stanno avanzando progetti di prossima realizzazione in base ai finanziamenti previsti dal PNRR.Â
Abbiamo giĂ espresso su queste colonne le non secondarie perplessitĂ su queste iniziative.
Anche perché si rischia di mettere il carro davanti ai buoi.
Oggi al mondo vi sono solo 1.975 navi su 107.000 adattate per ricevere l’OPS (Onshore Power Supply), ovvero l’1,8% della flotta mondiale; e dotare la nave di tali impianti occorreranno alcuni milioni di euro. Quindi, continuiamo a domandarmi se non fosse stato più efficiente coordinare meglio il set di regole concernenti il “Decreto Flotte” (che prevede ben 550 mil. di teorico sostegno agli armatori) e favorire in particolare il refitting della flotta Italiana e, contemporaneamente, selezionare solo pochi porti a cui assegnare le risorse relative al “cold ironing” in base allo sviluppo prospettico dei traffici ed in linea con le strategie degli stessi porti.
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Sul tema ci aiuta 👤 Fabrizio Vettosi, managing director del VSL Club Spa, dal 2021 presidente dell’ECSA Ship Finance Work Group europeo, che nel passato ha discusso tanto di cold ironing come “testimone oculare” il giorno dell’inaugurazione degli impianti di Livorno e Savona (usati “ben” due volte nella loro storia e solo a scopo dimostrativo, pur essendo costati alla collettività 20 milioni).
Gli abbiamo chiesto il suo parere.
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🗣️ “Faccio parte in Confitarma – ci risponde Fabrizio Vettosi – del gruppo di lavoro che si dedicata a questa tematica, e raccontavo la storia di quando ho visto per la prima volta un impianto di cold ironing del porto di Goteborg nel 1996. L’allora CEO (e sottolineo CEO) mi disse una frase lapidaria: “ho chiesto al Ministro di definire un contributo a favore degli armatori prima di fare l’investimento; sarebbe stato inutile se non avessi avuto la certezza che gli armatori si sarebbero dotati dell’impianto a bordo per ricevere l’elettricitĂ visto che perdono capacitĂ di stiva commerciale e devono sostenere ingenti investimenti per adattare le loro navi”.Â
🗣️ “Quindi una banale affermazione – continua Vettosi – che dimostra come in ambito di infrastrutture al servizio della logistica occorre ragionare in chiave sistemica conoscendo l’intera dinamica dei processi. Noi, invece corriamo individualmente dietro ai progetti, infischiandocene della loro utilitĂ e pensando solo a giudicare la capacitĂ dei presidenti delle AdSP sulla capacitĂ di mettere a terra (potrei dire anche, ogni tanto, a sperperare) le risorse a disposizione (anche del PNRR e del FCN).
🗣️ Una delle prime volte che si parlò a livello istituzionale di cold ironing, mi trovai a discutere con un altissimo esponente governativo il quale, alla mia domanda su come sarebbero stati utilizzati i 700 milioni previsti dal Fondo Complementare Nazionale (sottolineo ben 700 assegnati al cold ironing su un totale di 2.800), mi rispose “Semplice: quasi quasi divido 700 per 50, che sono i porti Italiani individuati”.
🗣️ Questo ti fa immaginare come si ragiona nel nostro Paese nell’allocare le risorse pubbliche”.
A.F.
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