Le imprese femminili in Italia
MILANO – Secondo i dati della World Organization for International Relations (WOIR), sono donne l’82% delle vittime a livello globale causati da disastri ambientali e guerre e risultano esse – molto più spesso degli uomini – vittime delle calamità naturali (63%).
Ma sono proprio le donne a non tirarsi indietro di fronte ad una scelta importante come quella di investire le proprie risorse sul futuro del pianeta: tutti ricorderanno Vandana Shiva, che rese celebri in tutto il mondo i tree huggers (gli “abbracciatori di alberi”), un movimento femminile che nacque per proteggere le foreste subtropicali dell’Himalaya.
E in Italia? Chi guida la «green revolution»?
A promuovere la finanza alternativa verde nel nostro Paese c’è un agguerrito team femminile: Ana Laura Vassoler, marketing manager, Linda Corsi, content manager, Sara Salerno, event e community manager, Eleonora Lampis, designer e Maria Chiara Porro, head of legal: ci sono loro dietro le quinte della rivoluzione green di Ener2Crowd.
E sempre più spesso sono guidate da donne anche le aziende che per finanziare i loro progetti di sviluppo si rivolgono alla «Blue Economy», quel modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica, di cui Ener2Crowd è il pioniere in Italia.
Uno studio della Commissione Europea ha confermato che sono le donne ad essere maggiormente attente all’ambiente, dato avvalorato per l’Italia da un rapporto elaborato con i dati di Fondazione Symbola-Unioncamere e le stime di Si.Camera che vede in quell’anno aumentare la media delle aziende italiane che punta sulla sostenibilità al 25,6% per la generalità delle imprese ed addirittura al 30,2% per le imprese femminili.
L’accesso alle risorse finanziarie risulta però spesso complicato, per questo è nata una piattaforma – unica in Italia – come Ener2Crowd.com, la più grande comunità di investitori etici, già scelta da oltre 10 mila persone nel nostro Paese, con oltre 5 mila conti digitali attivi che hanno contribuito a finanziare oltre 20 milioni di euro di progetti sostenibili.