A chi Darsena Calafati & C?
LIVORNO – L’allarme, in pieno periodo di ferie ferragostiane, è partito dal consiglio comunale: occhio perché l’AdSP sta per mettere a rischio quattro aziende di riparazione nell’interno del porto labronica, in quanto vuol mettere a gara la gestione delle darsenette Calafati e Pisa: dove operano da sempre le imprese Neri, Montano, Romoli e la Gestione Bacini con l’impianto galleggiante e che impiegano complessivamente oltre un centinaio di addetti.
Pronta la risposta del presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri. La riportiamo per esteso.
“Nessuno intende mettere a rischio il futuro delle aziende storiche che operano nelle aree comprese tra Darsena Calafati e Darsena Pisa. Il nostro obiettivo è solo quello di utilizzare al meglio aree oggi non pienamente valorizzate rispetto al loro possibile potenziale”.
Il presidente dell’AdSP, 👤 Luciano Guerrieri, rassicura quanti nei giorni scorsi hanno manifestato preoccupazioni circa il destino degli 82 dipendenti impiegati dalle imprese che attualmente operano nella macro area.
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🗣️ “Alla loro scadenza era ormai fisiologico – ha scritto ancora Guerrieri – in base alla normativa vigente, sottoporre l’utilizzo di quelle aree portuali a procedure di evidenza pubblica, alla quale anche le imprese del territorio potranno partecipare liberamente, presentando un proprio progetto di sviluppo sia per la le riparazioni mercantili che per la realizzazione di imbarcazioni ad uso turistico ricreativo, eventualmente sviluppando anche reciproche sinergie”.
🗣️ “Sull’area abbiamo ipotizzato un disegno complesso e articolato – continua il presidente dell’AdSP – messo a punto nei mesi scorsi con il supporto del Rina, che ci ha aiutato ad individuare un potenziale mercato di riferimento e un relativo piano industriale previsionale da applicarsi alle aree in questione” aggiunge.
🗣️ “L’AdSP non è vincolata ad un assoluto allineamento a quel progetto industriale” conclude Guerrieri “ma ci aspettiamo che lo stesso venga considerato uno stimolo concreto per tutti gli imprenditori interessati quanto noi a massimizzare la redditività di quel sedime e, di conseguenza, i livelli occupazionali del comparto”. “Gli aspiranti concessionari potranno presentare le proprie proposte. Noi le valuteremo, valorizzando quelle che meglio si presteranno a rispondere alle esigenze di un uso proficuo del bene demaniale”.
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Val forse la pena di aggiungere che le due darsene interessate hanno già avuto nel passato interventi di manutenzione. Ma in particolare la darsena Pisa, che è di fronte all’ingresso del canale industriale, è attualmente dedicata ai rimorchiatori portuali, con tanto di servizi di riparazione, magazzini e banchina.
Se è vero che le gare sul demanio fanno parte degli attuali orientamenti legislativi europei, è anche vero che i tempi sono estremamente vaghi. Le aziende insediate in loco sono state a suo tempo contattate, ma siamo ancora sul vago.
Non tanto per le gare in se quanto per l’attuazione concreta: si vedano le neverending storie dei bacini di carenaggio, del “marina” del mediceo ed altre gare ultradecennali, al momento ancora in attesa di interventi concreti. (A.F.)
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