Tempo per la lettura: 2 minuti

IBAR contesta le norme sui biglietti aerei

RIMA – È già polemica sulla normativa del governo per controllare gli eccessi di aumento del costo dei biglietti aerei. Da una nota diramata  da IBAR (Italian Board of Airlines Representatives) si afferma che è in contrasto con le regole di settore applicabili, in particolare dell’art.22 del Regolamento CE 1008/2008 recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità che consente ai vettori titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata da uno Stato membro dell’Unione Europea di scegliere le rotte sulle quali operare e di fissare liberamente le tariffe per il trasporto passeggeri e merci. La possibilità di calmierare il costo dei biglietti aerei è consentita esclusivamente attraverso l’imposizione di oneri di servizio pubblico qualora ricorrano i presupposti di cui all’articolo 16 del Regolamento citato.

Giova ricordare – scrive IBAR – che l’industria del trasporto aereo opera in un contesto generale di mercato libero e deregolamentato, come definito nel “Terzo pacchetto di misure di liberalizzazione dei Trasporti Aerei” definito dalle istituzioni comunitarie nel 1992 e riorganizzato proprio con il Regolamento CE 1008/2008, che ha portato in questi anni benefici enormi in termini di livelli di occupazione, incremento di frequenze e collegamenti commerciali, aumento della concorrenza e, cosa più importante, accesso al mezzo di trasporto aereo esteso alla stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei. Eventuali tentativi di limitare le libertà del settore e la concorrenza che lo contraddistingue potrebbero generare impatti negativi sull’offerta e sui prezzi dei biglietti, a danno della libera circolazione dei cittadini, dell’occupazione diretta e dell’indotto nel settore.

Alla luce di quanto sopra, le scriventi associazioni – conclude la nota – auspicano che le disposizioni ipotizzate possano essere rivalutate a seguito di un costruttivo confronto, da tenersi anche in tempi strettissimi, al fine di individuare soluzioni che contemperino, nel rispetto delle normative applicabili, il preminente interesse alla mobilità dei cittadini italiani con gli interessi dei vettori aerei, che investono risorse e mezzi nel mercato italiano proprio per contribuire a tutelare tale diritto alla mobilità.

Pubblicato il
12 Agosto 2023

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora