Cara barchetta, quanto mi costi!

Nella foto: Un natante con famigliola sottocosto all’isola di Capraia.
PUNTA ALA – Dal porto turistico più “in” della bassa Toscana, arriva il… grido di dolore degli utenti della piccola nautica, un tempo detta popolare, ma ormai diventata anch’essa impegnativa.
Due i punti dolenti:
- ➕💶 il rincaro della benzina ⛽🛢️, che nei (pochi) distributori di banchina sta superando in questi giorni i 2,2 euro al litro: e
- ➕💶🚤 il rincaro o ancora maggiore dei posti d’ormeggio per le piccole barche, con prezzi a varie oscillazioni, ma tutti in aumento rispetto all’estate scorsa.
Il fenomeno sembra generale, sia sul Tirreno che in Adriatico. Nei “marina” più attrezzati inoltre, si tende a discriminare i posti in banchina lasciandoli prioritariamente per le imbarcazioni più grandi, anche senza prenotazione. Avviene in Sardegna, avviene sui porticcioli di transito verso la Corsica, avviene lo stesso per chi dalla costa italiana dell’Adriatico deve predisporre la barchetta per le isole dalmate.
Altro problema comune a molte coste nazionali è quello della carenza di scivoli per la nautica carrellabile: una carenza malgrado esistano normative (in gran parte ignorate) perché ogni marina e ogni approdo turistico metta a disposizione gratuitamente uno scivolo per la nautica carrellabile.
Dove la norma vien osservata, c’è la scappatoia degli spazi per l’auto e il carrello da lasciare in custodia, anch’essa a caro prezzo.
Insomma, difficile scappare ai balzelli anche per le barchette.