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L’AdSP convinta a metà

LIVORNO – Promosso su alcuni punti, rimandato su altri: è questa, in estrema sintesi, la valutazione dell’Autorità di Sistema Portuale sull’executive summary del piano di impresa presentato ad aprile da Piombino Logistics, società totalmente controllata da JSW Enterprise.

Un’analisi in funzione degli step da realizzare per traguardare i tempi della sottoscrizione del nuovo addendum all’accordo di programma del 2018 e il rilascio di una concessione definitiva.

La Port Authority benedice l’investimento, da 35 milioni di euro, per ristrutturazione e qualifica del vecchio pontile Lucchini considerandolo sicuramente apprezzabile e idoneo a soddisfare le attività previste dalla Società (la previsione del traffico merci, connesso alle attività siderurgica, è quella di 115 navi lavorate annualmente presso il pontile).

Diverse criticità permangono invece – ha detto l’AdSP – con riferimento alla seconda gamba della proposta, focalizzata sulla realizzazione a ridosso del pontile Lucchini di un’ampia zona, di circa 200.000 mila quadri, per il deposito di circa 60.000 tonnellate di bobine di produzione da destinare ai laminatoi della zona sud (perimetro di colore rosso della mappa). Il progetto viene considerato dall’Ente sovradimensionato rispetto alle attuali esigenze di depositoi (perimetro blu mappa).

La terza gamba della prima fase operativa ha a che vedere con la realizzazione, nelle aree immediatamente retrostanti il parco ex Minerali, di un’area di produzione di idrogeno, con un investimento previsto per urbanizzazioni e costruzione dei capannoni stimato in 36 milioni di Euro e circa 20 unità di personale per la gestione dell’impianto.

“L’intervento è potenzialmente in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Programma sotto il profilo dell’ obiettivo di reindustrializzazione della zona di crisi” si legge nel report dell’AdSP. Pertanto, “il richiesto utilizzo di tale sedime per la finalità indicata risulta di massima condivisibile anche dall’Amministrazione che concorda con l’uso dei beni demaniali esterni alle zone operative per operazioni portuali, per l’insediamento di nuove iniziative industriali e produttive”.

Bocciata invece la proposta della società di organizzare una logistica su ferro di cui essere unico soggetto incaricato della gestione del servizio per tutte le tipologie merceologiche operate nell’ambito del nuovo porto di piombino. Una richieste tra l’altro non in linea con le leggi antimonopolio, sia pure troppo spesso aggirate o peggio. Occorre la gara.

La seconda fase operativa si concentra sull’espansione futura della società e prevede, quali punti cardine, il passaggio della produzione di acciaio dall’Altoforno al Forno Elettrico e l’avvio di una produzione industriale, oltre alla costruzione di nuove banchine nell’area – attualmente a mare – di fronte ai terreni che Piombino Logistics ha attualmente in concessione da parte dell’Autorità Portuale.

“Il nostro obiettivo è favorire il consolidamento della siderurgia piombinese, senza tralasciare però la necessità di provvedere a garantire una diversificazione produttiva e imprenditoriale” afferma Guerrieri. “L’executive summary rende manifesta la volontà di Piombino Logistics di operare non soltanto su tutto il porto attuale ma anche su quello ancora da costruire. Rispetto alla proposta le aree richieste sono sovradimensionate. Non solo: riteniamo che una quota parte delle aree in cui opera attualmente PL debba tornare nella disponibilità dell’AdSP ed essere successivamente destinate ad altri usi”.

Guerrieri ribadisce l’intenzione dell’Ente portuale di voler procedere a una proroga dell’attuale concessione (sino a Settembre) “ma – sottolinea – non mancheremo di rappresentare la nostra posizione nei tavoli regionali e nazionali”. 

Pubblicato il
24 Giugno 2023

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