Dragaggi portuli a S. Benedetto del Tronto

Vincenzo Garofalo
ANCONA – Si parte con i lavori di dragaggio dell’imboccatura del porto di San Benedetto del Tronto.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale comunica che l’intervento si è reso necessario per rispondere alle richieste degli operatori locali della flotta pescherecci, che vivono grosse difficoltà di manovra in ingresso e in uscita dallo scalo a causa dell’insabbiamento dell’imboccatura portuale. Il progetto dell’AdSP prevede il dragaggio di una superficie di circa 60 mila metri quadrati e l’asportazione di materiale pari a circa 90 mila metri cubi, con un approfondimento dei fondali dell’imboccatura portuale fino a -5 metri sul livello medio marino nel canale di accesso e fino a -4 metri nell’area limitrofa interna.
I lavori sono stati affidati ad un’impresa specializzata nel settore, la E.Co.Tec. di Rimini, selezionata attraverso una procedura negoziata. L’importo complessivo dell’intervento che sarà realizzato ammonta a 1.173.050 milioni di euro. La società incaricata utilizzerà attrezzature all’avanguardia e seguirà rigorosi standard ambientali al fine di garantire un intervento sostenibile e rispettoso dell’ecosistema marino.
“Diamo il via ad un progetto fondamentale e tanto atteso per il porto di San Benedetto del Tronto e per la sua operatività. I lavori di dragaggio consentiranno l’accesso completo delle imbarcazioni allo scalo migliorandone l’efficienza e la fruizione nella necessaria sicurezza” riferisce il presidente dell’Authority del Mare Adriatico Centrale, Vincenzo Garofalo. “Desidero ringraziare la Capitaneria di Porto, le istituzioni, gli operatori, in particolar modo quelli del settore della pesca, per il confronto costante e proficuo avuto in questi mesi, essenziale in un contesto normativo così complicato e in costante mutamento, per poter arrivare ad un intervento condiviso con la comunità portuale e vitale per lo sviluppo di ogni scalo. Sono lieto, inoltre, che la collaborazione con la Regione Marche contribuisca anche all’iter di approvazione dei dragaggi dei porti minori. Un esempio di come la sinergia tra due istituzioni possa avere più beneficiari sul territorio”.
Fondamentale il forte raccordo istituzionale operato dall’AdSP MAC che ha coinvolto l’ISPRA per la definizione delle aree a mare adatte a depositare i sedimenti compatibili con l’ambiente marino, il CNR IRBIM e l’Università politecnica delle Marche che hanno curato le analisi sui campioni per la caratterizzazione dei sedimenti. Anche la Regione Marche ha contribuito con un cofinanziamento di 80 mila euro, a fronte della possibilità di utilizzare a sua volta le aree di conferimento per i porti regionali.