L’impilaggio delle auto la soluzione?
LIVORNO – L’antica saggezza dei detti celebri ricorda che il battito delle ali di una farfalla può causare un uragano dall’altra parte del mondo.
È un po’ quello che è successo – e che si porta dietro la coda oggi – con il blocco della produzione delle auto nel dopo Covid – fabbriche serie elettronica che non forniva più i chips, mercato inchiodato.
Adesso che la produzione è ripartita forte, specie nella fabbrica prima al mondo, ovvero la Cina, la conseguenza è che l’arrivo delle car-carrier sta diventando una valanga e i nostri porti tradizionali per il loro sbarco sono letteralmente intasati. Ne risente, di conseguenza, tutta l’economia della catena logistica delle auto.
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Stanno finalmente avanzando anche studi e proposte che superano il semplice “consumo di territorio” che oggi caratterizza i depositi costieri di vetture allo sbarco: tutte proposte basate su esperienze già in atto altrove, con box sovrapposti capaci di ospitare a strati le auto che oggi sono semplicemente affiancate a terra.
Le strutture capaci di impilare le auto non sono costose, sono facili da costruire e trasportare: ma occorre che i terreni che le supportano siano stabili e capaci di sostenere i pesi di due o tre vetture impilate. Cosa che non sempre è garantita.
Da quello che ci risulta, il sistema è allo studio. Sono i tempi concreti che come sempre, non sono in sintonia con le esigenze immediate.
(A.F.)
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