Tempo per la lettura: < 1 minuto

L’antivegetativa che non inquina

GENOVA – L’annuncio sembra tra quelli destinati a cambiare le cose per la protezione antivegetativa delle barche. Una “mania” per la perfezione che arriva all’ora della manutenzione delle barche, per garantire prestazioni di alto livello.

Nasce da queste premesse e dal crescente impegno per l’ambiente marino l’idea di sviluppare un rivestimento protettivo subacqueo a impatto “zero” destinato a sostituire le protezioni antivegetative tradizionali e a rivoluzionare il mercato della nautica. Come noto, le antivegetative tradizionali hanno componenti che, per impedire la proliferazione di “denti di cane” e altri parassiti in catena, utilizzano veleni che si disperdono anche in mare.

Sviluppato dalla start-up innovativa di Group Y, la società EHYFA – che grazie alla partnership con gli applicatori ha eseguito ricerca applicata per centinaia di migliaia di euro su 130 imbarcazioni nel periodo 2016-2022 – sta per essere lanciato sul mercato SeaProtector®: un rivestimento subacqueo per le carene a impatto zero, garantito addirittura 5 anni, facile da applicare e  annunciato anche a costi competitivi.

Non rimane che attendere l’arrivo, previsto entro la prossima stagione autunnale, quando le barche vanno a terra per la manutenzione.

Pubblicato il
6 Maggio 2023

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora