Voli privati nel mirino
ROMA – L’ambientalismo estremo colpisce ancora. È stata depositata dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra (AVS) una proposta di legge per vietare i voli dei jet privati alimentati da combustibili fossili in Italia. Greenpeace – si legge – accoglie positivamente il tentativo di regolamentare la forma di trasporto più inquinante che esista.
«Finalmente anche in Italia il dibattito sui jet privati arriva in Parlamento sotto forma di proposta di legge. Si tratta di un primo passo importante per la salvaguardia del clima, ma anche di un un contributo significativo in tema di giustizia sociale», commenta Federico Spadini della campagna Trasporti di Greenpeace Italia.
Un recente rapporto di Greenpeace afferma che nel 2022 i voli dei jet privati in Europa sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, con emissioni di CO2 pari a quelle di 555 mila residenti in Europa. Inoltre il 55% dei voli di jet privati effettuati in Europa nel 2022 ha percorso una distanza inferiore a 750 km, in molti casi percorribile con alternative più sostenibili come il treno.
Circa un volo privato su 10 in Europa nel 2022 è partito dall’Italia, quarto Paese europeo per numero di voli di jet privati, con 55.624 voli effettuati, in crescita del 61% rispetto al 2021. Questi voli hanno causato l’emissione di 266.100 tonnellate di CO2, il doppio rispetto a quelle dell’anno precedente e pari alle emissioni medie di CO2 prodotte da più di 50 mila italiani in un anno.
La proposta di legge presentata da Alleanza Verdi e Sinistra prevede un divieto graduale entro il 2030 dei voli dei jet privati “che non garantiscono emissioni zero e che possono essere facilmente sostituiti da un viaggio in treno in Italia, e una revisione al rialzo della tassazione sui voli e sul carburante dei jet privati, i cui proventi sarebbero destinati a misure a favore della mobilità pubblica sostenibile”.