Armatori e quote ETS

Nella foto: La presentazione del workshop in Confitarma.
ROMA – Si è svolto in Confitarma il workshop “EU ETS – 2024 EU Emission Trading System”, organizzato dal Gruppo Giovani Armatori in collaborazione con BRS Shipbrokers Group.
I lavori, aperti dal presidente di Confitarma Mario Mattioli e dal presidente del Gruppo Giovani Armatori Salvatore d’Amico e guidati da Mattia Ferracchiato, head of carbon markets di BRS Shipbrokers Group, sono stati l’occasione per approfondire le caratteristiche del sistema europeo di scambio delle quote di emissione ETS, che copre il 45% delle emissioni europee e che dal 2024 includerà anche il settore marittimo.
I negoziatori dell’UE della Commissione, del Parlamento e del Consiglio degli Stati membri hanno raggiunto un accordo provvisorio il 29 novembre 2022 che conferma ampiamente gli annunci e le bozze che erano trapelati nei mesi precedenti: dal 2024 armatori e charterer dovranno acquistare e trasferire permessi di CO2 per ogni tonnellata di gas serra rilasciata nell’atmosfera durante un anno solare.
Dal 2018, le navi più grandi di 5.000 Gt che fanno scalo nei porti dell’Unione Europea, della Norvegia o dell’Islanda devono monitorare e segnalare le proprie emissioni di CO2 alle autorità europee. Dal 2024 in poi, queste navi saranno incluse nel sistema europeo di scambio di quote di emissione dove dovranno acquistare quote europee (1 EUA equivale ad 1 tonnellata di CO2eq) e restituirle agli Stati membri.
Grandi navi offshore superiori a 5.000 Gt momentaneamente saranno escluse, ma dovranno monitorare e calcolare le loro emissioni dal 2025 prima di essere incluse nell’ETS dal 2027.
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Per garantire un’agevole inclusione del settore marittimo nell’EU ETS, la restituzione delle quote da parte delle compagnie di navigazione sarà gradualmente aumentata rispetto alle emissioni verificate, queste saranno tenute a restituire le quote secondo il seguente calendario: 40% delle emissioni verificate dichiarate per il 2024, il 70% delle emissioni verificate comunicate per il 2025 e il 100% delle emissioni verificate comunicate dal 2026 in poi. Inoltre, le navi che effettuano viaggi con partenza da un porto dello Spazio Economico Europeo e arrivo in un porto extraeuropeo o viceversa vedranno ridotto del 50% il loro requisito di resa. L’idea alla base di questo secondo sconto è che il restante 50% delle emissioni del viaggio dovrebbe essere infine contabilizzato dal piano del carbonio nel paese extra UE.