Porti container, un 2022 con molti “meno”
ROTTERDAM – Dalle statistiche pubblicate in questi giorni a cura di CEMIL (Center for Maritime & Inland Logistics), comprensive dal confronto con gli anni precedenti, si può fare un’analisi – sia pure generale – del settore portuale europeo nell’anno appena trascorso, per quanto riguarda il traffico dei contenitori.
Dal grafico risulta evidente che i più importanti scali europei hanno registrato una diminuzione dei traffici, in alcuni scali (vedi Pireo ma anche Bremerhaven e Sines) in percentuali sensibili. Gli aumenti di traffico più consistenti sono, sempre in percentuale, per Gdansk (Polonia) dove sbarcano molti degli aiuti destinati all’Ukraina in guerra, ma anche per Gioia Tauro, che nell’orbita di MSC registra un +10& significativo e scala tre posizioni verso l’alto. Tra i porti italiani nella classificati primi quindici ce n’è solo altro, Genova, che però ha il segno negativo. Pesante caduta anche per il Pireo, che è la bocca Sud-Est del Mediterraneo per i traffici provenienti dal Far-East, e risente della chiusura dei mercati dell’area europea più coinvolta, direttamente o indirettamente con la guerra tra Russia a Ukraina.