I porti ai tempi delle grandi incertezze

Ugo Patroni Griffi
BARI – Ci sono gli impegni del governo nazionale, gli stanziamenti già avviati e le speranze: ma basta tutto questo per poter parlare di una nuova, positiva stagione per la Portualità italiana?
Il presidente dell’AdSP dell’Adriatico Meridionale professor avvocato 👤 Ugo Patroni Griffi è non solo un cattedratico ma anche un pragmatico molto realista.
Non si culla sulle illusioni dopo anni di lavoro sui porti anche come commissario. Punta alle certezze, che di certezze è fatto e deve essere il suo mandato fino ad oggi.
🎙 Presidente, molta carne al fuoco anche per il suo sistema portuale grazie alla pianificazione nazionale. Ci siamo, finalmente?
🗣 “L’attuale legislazione è meritoria e ne seguiamo gli sviluppi con ampia condivisione. Il problema è che non se ne vedono ancora le ricadute pratiche, almeno nei tempi che vorremmo. Il tema delle semplificazioni, su cui a Roma e anche da noi si lavora, richiede purtroppo tempi lunghi: speravamo settimane, sembra che occorreranno mesi. Anche il territorio qualche volta crea i suoi intoppi, malgrado le buone volontà dei singoli.”
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🎙 Però ci sono finanziamenti reali, già stanziati…
🗣 “È vero e ne diamo atto, come dicevo, al governo. Ma poi ci sono gli adempimenti, che sono ancora oggi in mano a una burocrazia che crea ostacoli e anche rischi. Morale, siamo in una fase di concertazione. Speriamo di superarla prima possibile, allora potremo davvero guardare con fiducia il domani”.
🎙 Ci si chiede, anche a fronte dei mutamenti geopolitici, se oggi convenga puntare sulla specializzazione estrema di ogni singolo porto o se sia meglio la formula multipurpose, dove tutti puntano a fare tutto.
🗣 “Potrei cavarmela ricordando che alla fine è il mercato a decidere. A mio parere un porto moderno dovrebbe essere polifunzionale, anche perché come stiamo vedendo la logistica cambia ogni giorno: e come la logistica cambiano realtà che sembravano immutabili. Fino a poco fa sembrava che il GNL dovesse essere il nuovo carburante e la base di tutta la produzione di energia. Invece già oggi è partita la corsa al metanolo, si discute sui parchi eolici offshore, cambiano in corsa le motorizzazioni ma altrettanto in corsa si torna a ripensare la fine dei propulsori endotermici. E via così: il mondo è in continuo divenire e scegliere di chiudersi in una sola tipologia è un rischio.”
🎙 In sostanza secondo lei è produttivo sviluppare anche concorrenza tra porti di diversi sistemi portuali?
🗣 “Non considero la concorrenza un fattore negativo: anzi, è uno stimolo a far meglio. L’importante è non innamorarsi staticamente delle proprie idee, aggiornarsi sempre, cavalcare le tecnologie, aprire ai giovani e puntare anche a sviluppare i rapporti con i mercati esteri. È in questa chiave che il nostro sistema si muove e vedo che i risultati non mancano”.
🎙 Anche perché, se lo lasci dire, avete il dono dal Cielo di una terra e di un mare tra i più belli del mondo. Auguri.
Antonio Fulvi
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