Concessioni demaniali e “marina”
ROMA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – scrive Confindustria Nautica – “ha rilasciato un inconsueto comunicato con il quale sottolinea come, pur avendo promulgato la conversione in legge del decreto Milleproroghe, rileva alcune criticità richiamando la necessità di regolare le normative di settore non attraverso decreti omnibus, ma con organiche normative di settore”.
Nel merito, il condivisibile principio – continua la nota – viene poi declinato per il solo intervento normativo in tema di concessioni demaniali.
La nota del Quirinale spinge Confindustria Nautica “a chiedere alla Presidenza del Consiglio di provvedere, anche con decretazione di urgenza, al riassetto della materia delle concessioni, intervenendo sul Codice della Navigazione e sanando le incongruenze della legge Concorrenza 2022, le cui norme sono in parte inapplicabili e, paradossalmente, in parte contrarie al diritto comunitario e comunque ispirate a una sentenza del consiglio di stato che non può ritenersi definitiva in quanto oggetto di ricorso alle Sezioni unite della Cassazione”.
“Per quanto riguarda specificatamente le infrastrutture della nautica da diporto, che in Italia sono state realizzate con investimenti privati – conclude Confindustria Nautica – è appena il caso di ricordare che la legge Concorrenza 2022 le ha impropriamente incluse nell’ambito di norme regolatorie delle spiagge, del tutto inapplicabili, fino al paradosso di prevedere l’obbligo di libera balneazione nei porti.”