Guerra, pace e carri armati
Non è un tema sul quale è facile scherzare, con la guerra in Ucraina che miete morti ogni giorno. Eppure c’è un lettore, 👤 Stefano Benincasa di Taranto, che forse per sdrammatizzare ci prova. Ecco la sua mail:
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Leggo che adesso tutto il dibattito su guerra e pace in Ucraina si concentra sui carri armati. Quanti ne manda la Germania, quanti il Regno Unito, quanti gli USA, la Polonia, eccetera. Si preannuncia un bel traffico navale di trasporto.
Ma quanti davvero ne arriveranno sul fronte?
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In realtà, da quello che possiamo leggere anche noi, c’è tanto fumo e poco arrosto perché i tank Abrams Usa hanno motori aeronautici a benzina e in Ucraina non sono molto graditi, mentre la Germania manderà – se li manderà – i Leopard I, versione ormai obsoleta. Ma sono chiacchiere di giornali e di TV, da non fidarsi. In realtà qualche centinaio di carri armati non rappresentano la soluzione di una guerra che ormai dura da un anno con enorme dispendio di vite: sono più che altro una bandiera, a testimoniare una solidarietà dell’Occidente che però sembra sempre più tiepida. I carri armati poi sono solo macchine ed hanno bisogno di uomini preparati, che non si improvvisano. Tante spedizioni navali, almeno da oltre oceano?
L’immagine che vi proponiamo (scattata sui fondali del Mar Rosso) testimonia come possono finire tanti carri armati anche prima di arrivare sul fronte.
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