Golar Tundra, effetto “compensazioni”?

Nella foto: La nave ripitturata.
PIOMBINO – Ridipinta in blu elettrico, secondo il “verbo” della soprintendenza, il rigassificatore galleggiante Golar Tundra sta per lasciare il cantiere di Singapore, dove ha terminato i lavori di riconversione, diretta a Piombino.
C’è ancora da attendere il Tar del Lazio (seduta 8 marzo) dove alcune associazioni hanno presentato l’ennesimo ricorso: ma il decreto del governo difficilmente sarà stoppato e entro i primi di maggio la nave sarà in opera.
Eugenio Giani, governatore della Toscana, pochi giorni fa ha visitato il cantiere dove Snam sta procedendo a tutta forza a realizzare gli 8 chilometri di tubazioni che collegheranno la nave in banchina alla condotta nazionale del gas.
Lavori in atto anche sulle aree portuali in concessione alla PIM, che a sua volta conta su “compensazioni” per dover rinunciare a parte della banchina e a spazi a terra.
Un tema, quello delle “compensazioni” che pare ormai diventato una norma non eludibile, anche se nel dettaglio girano più voci che notizie.
Il governatore Giani aveva parlato di mezzo miliardo di euro, compreso il taglio al 5⃣0⃣% delle bollette del gas ai residenti, alcune bonifiche e tratti stradali per il porto.
Poi però è calato il silenzio, rotto solo dai vari comitati nazionali Nimby, ai quali però le adesioni locali sembrano in calo (effetto taglio bollette?).
E adesso ci sono da digerire i risultati delle elezioni regionali di due giorni fa.
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Venerdì scorso nel frattempo è stata firmata dall’AdSP la sub-concessione alla banchina ed alle aree interessate all’operazione Golar Tundra: si tratta di una parte della concessione di PIM (Piombino Industrie Marittime) che passa a SNAM per 3⃣ anni e 9⃣ mesi, con l’impegno di cercare nel frattempo un successivo sito per la nave.
Come noto la SNAM aveva chiesto la concessione per 2⃣5⃣ anni, negata dopo la levata di scudi del sindaco di Piombino e dei vari comitati Nimby.
Si sta facendo strada l’ipotesi di una successiva destinazione a Ravenna, a fianco di quell’altra nave rigassificatrice che è attesa al largo della città adriatica grazie a strutture offshore che saranno adattate – forse anche a due navi, come si dice – in cambio di importanti “compensazioni” (boschi etc) sul territorio.
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