Chi guadagna sulla benzina
Sono in parecchi, in questi giorni, che s’interrogano (e ci interrogano) sul caro carburanti. Il non taglio delle accise, la decisione della regione autonoma del Friuli di tagliarle per conto proprio, i super-guadagni delle compagnie petrolifere (verso presunti) costituiscono il pane quotidiano dei “gallinai” alla TV. Riassumiamo quanto ci stanno chiedendo in questi giorni alcuni dei lettori:
Benzina e gasolio, cioè le tasche di chi usa necessariamente l’auto anche per lavoro, sono sempre stati il bancomat dello Stato. Eppure leggiamo che alla fonte il greggio costa oggi meno della metà di un anno fa. Chi si arricchisce e perché?
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Difficile ovviamente, almeno per noi, dare una risposta esauriente. Vero è che i carburanti alla pompa sono sempre una risorsa per l’erario e un salasso per le famiglie. In quanto alle compagnie petrolifere, che molti vedono come Paperon de’ Paperoni rotolarsi nell’oro, hanno acquistato quello che oggi ci rivendono quando il greggio aveva avuto l’eccezionale impennata di costo, per cui sostengono che quanto prima il prezzo alla pompa dovrebbe calare. I benzinai, con lo sciopero (peraltro non da tutti rispettato) hanno messo in evidenza anche i loro magri, anzi magrissimi profitti. Dunque chi ci ha guadagnato e chi ci guadagna? Lo Stato certamente, ma lo Stato deve darci servizi e la coperta è sempre più corta, dunque deve prendere risorse dove le trova. L’alternativa dell’auto elettrica è un palliativo di cui tutti ormai conoscono i limiti. Soluzioni? Aspettando i miracoli…