Come cambiano i prossimi bunkeraggi
LIVORNO – Al largo del porto labronico ci sono ancora, da giorni, petroliere scariche che aspettano di imbarcare benzina e gasolio: alla Raffineria dell’ENI convertita a prodotti meno inquinanti.
Ma il trend mondiale sembra segnare un calo di interesse (e quindi anche di noli) per un comparto che è stato già abbondantemente punito dalla guerra in corso in Ucraina.
Il sito specializzato “Ship & Bunker” riferisce che il prezzo del bunker è calato a fine dicembre scorso a un minimo (-4⃣3⃣%) rispetto al massimo del 2⃣0⃣2⃣2⃣. E la caduta non si arresta.
Gli indici dei primi 1⃣5⃣ giorni di quest’anno sono ancora in calo. Sia gli indici del fuel “pulito” che quelli relativi allo “sporco”.
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L’analisi fornisce però anche alcune previsioni, che per molti aspetti sembrano aprire la strada alle innovazioni: in sostanza sarebbe aperta la strada al bunkeraggio di prodotti più “green”: ovvero il bio-fuel e il metanolo, che sono in sostanza già compatibili a un consumo sui motori tradizionali.
Idrogeno e metanolo, di cui tanto si parla, al momento sono soltanto la punta di un iceberg che deve però aspettare (forse parecchio) per emergere.
A.F.
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